“In questa settimana abbiamo avuto la conferma dell’indice Rt a 0.88 stabile con la forchetta del livello di coerenza che vede entrambi il valori al di sotto di 1. L’incidenza per 100mila abitanti è metà della media nazionale. In discesa sia il trend dei casi che quello dei contagi. Il rischio nel Lazio passa da alto a moderato e questo è un elemento importante”.
Il dato è stato reso noto, durante una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione, dall’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato.
In tutto il Lazio i nuovi casi sono stati oggi 2.070 su oltre 28 mila tamponi effettuati. Il rapporto tra positivi e tamponi scende a 7%. Aumentano i tamponi e calano casi, decessi e ricoveri. A Roma il valore Rt è 0.68, a Latina 0.65, a Frosinone 1.35, a Rieti 0.88 e a Viterbo 0.95.
“Le regole – ha commentato dal canto suo Zingaretti – funzionano e solo attraverso le regole di contenimento fin quando non c’è il vaccino, si può contenere la curva dell’epidemia. Lo abbiamo sempre pensato e quanto sta avvenendo in questi giorni lo conferma: la curva cala se si rispettano le regole. I dati ci dicono che abbiamo fatto bene in questi mesi ad essere rigorosi senza dimenticare la campagna di massa dei tamponi che ha portato il Lazio ad essere la prima regione per il tracciamento e a isolare gli asintomatici già ad agosto. E poi con le ordinanze d’accordo con il governo ma a volte precedendolo che hanno dato anche l’idea che occorreva combattere contro un virus presente. Sono contento di avere detto no agli eventi di massa e ai tifosi negli stadi. Quando si propone il rigore – sempre Zingaretti – non è contro l’economia o lo sport o le persone, il nemico è il virus non le regole per contenerlo. I focolai dell’epidemia sono nella metropoli siamo riusciti a evitare la chiusura del mondo del commercio restando in zona gialla e abbiamo garantito ai bambini e ai ragazzi di non perdere ora di lezione. Questo è un risultato della comunità che ha creduto in questo obiettivo. Ora non dobbiamo fermarci: la curva cala ma il numero delle vittime è ancora molto alto, così come i positivi e l’occupazione dei posti letto, quindi non è un tana libera tutti, la battaglia è ancora aperta e ne siamo coscienti”.