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Home » Politica » Ospedali saturi, allarme dei medici

Ospedali saturi, allarme dei medici

21 Novembre 2020

E emergenza posti letto nei reparti di medicina interna, pneumologia e malattie infettive. Accade anche nel Lazio.

Lo stato di criticità emerge dal confronto del numero dei ricoveri Covid con i posti letto disponibili al 2018 effettuato da uno studio Anaao-Assomed, il sindacato dei medici. La fotografia, dicono i camici bianchi, è drammatica: Lombardia satura al 129%, Liguria al 118%, Lazio
al 91%, Campania 87%, Piemonte al 191%. Al di sopra della soglia critica del 40% di saturazione dei posti ci sono ben 19 regioni su 21. Si salvano solo Molise e Friuli Venezia Giulia.

Alla luce di questi dati i medici invitano a mantenere elevato il livello di attenzione: “Si può parlare a lungo di indice Rt e non ne si vuole screditare l’importanza, ma se i posti letto standard di una regione sono occupati solo da pazienti Covid – denunciano – è necessario prendere decisioni politiche anche dolorose, per non piangere successivamente migliaia di morti evitabili per il collasso totale dei sistemi sanitari regionali”.

In Italia, secondo quanto emerge dallo studio, oltre il 50% dei posti letto internistici è occupato da pazienti Covid con punte regionali-provinciali elevatissime (Piemonte 93%,  Bolzano 104%). Non solo: non tutte le Regioni partivano dallo stesso livello di dotazione di posti letto quando è scoppiata la pandemia e questo fa sì che alcune siano più in difficoltà di altre. La Calabria ad esempio aveva circa 1/3 dei posti letto internistici del Friuli, rapportati alla popolazione, la Campania partiva da una condizione di posti letto/100.000 abitanti inferiore del 30% rispetto alla media nazionale.

“Si convertono posti letto per acuti di altre branche specialistiche e si fanno risultare come posti letto Covid, attivati o attivabili, riducendo drasticamente le possibilità di cure ordinarie del cittadino, non garantendo più risposte al bisogno di salute della popolazione per tutto ciò che non riguarda Sars-Covid 2”, denunciano i medici.  Resta poi il tema della carenza di camici bianchi.: “Mancano internisti, infettivologi, pneumologi in tutte le Regioni – è la fotografia fatta da Anaao Assomed – e allora le Aziende, quando si arriva al massimo ottenibile dagli specialisti di branca, convertono e precettano chirurghi, ortopedici, oculisti, chiedendo loro la gestione di pazienti complessi in branche non affini o equipollenti, e ovviando in tal modo, goffamente alla storica e mai definitivamente risolta carenza strutturale di personale. Il saldo finale è sempre zero: il personale medico – è la denuncia – è praticamente quello di sempre”.

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