Per la presenza di importanti caserme, in cui potrebbe essere installata la necessaria tecnologia, Viterbo ha tutte le carte in regola per ospitare uno dei centri previsti nel Paese per lo stoccaggio, la conservazione e la distribuzione del vaccino anti-Covid. Vaccino che, nel caso di quello prodotto dalla Pfizer, di cui le prime dosi arriveranno a gennaio, va tenuto a 80 gradi sotto zero.
Parla di questa opportunità un’interrogazione che Luisa Ciambella (Pd) rivolgerà al sindaco al prossimo Consiglio comunale.
“E’ di queste ore – spiega – la notizia che presto sarà disponibile il vaccino anti Covid. La sua conservazione necessita di una logistica del freddo che garantisca una temperatura che va dai -70 ai -80 gradi centigradi e la possibilità di essere distribuito attraverso dei centri attrezzati”. Ciambella propone quindi ad Arena di attivarsi, con i rappresentanti delle forze armate, per chiedere la possibilità di ubicare un hub di logistica del freddo negli spazi a disposizione della Scuola marescialli dell’Aeronautica, tanto più che, per la distribuzione, Viterbo può anche contare sulla presenza dell’Aviazione dell’Esercito”.
In un’altra interrogazione, la consigliera dem chiede inoltre di allestire presso la farmacia comunale di Santa Barbara un punto dove per il tampone rapido antigenico e il test sierologico. Lo consente l’accordo siglato tra Regione e farmacie che a partire da questa settimana consente di eseguire questo genere di esami in tutto il Lazio a prezzi calmierati (intorno ai 20 euro).
Per la Ciambella quella degli screening di massa è una necessità imprescindibile per la lotta al Covid: “Purtroppo questo sistema non è stato adottato per la limitata possibilità di processare i tamponi. Non è un caso se con l’approvazione del bilancio di previsione si è deciso di acquistare tamponi da destinare allo screening degli studenti delle scuole del primo ciclo posti in quarantena”. Tenendo conto dell’impossibilità frequente di non riuscire a sottoporsi a tampone presso il drive in posto e anche presso i centri accreditati privati, Ciambella ritiene che “la farmacia sita nel quartiere di Santa Barbara dove vive un numero di persone importante, con locali certamente più ampi rispetto a quella sita nella frazione de la Quercia, potrebbe accogliere detto servizio normato dalla Regione, vista anche la vocazione che una farmacia comunale deve avere per sua natura rivolta principalmente a una funzione sociale”.