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Home » Politica » 26enne di Ronciglione colpita dal Covid: la paura, l’odissea in ospedale, la solitudine

26enne di Ronciglione colpita dal Covid: la paura, l’odissea in ospedale, la solitudine

14 Novembre 2020

Si può essere colpiti dal Covid a qualsiasi età. E può essere terribile anche a 20 anni. Questa è la storia di una ragazza, N. P. di 26 anni, di Ronciglione. L’ha resa nota il sindaco del paese cimino, Mario Mengoni: “Le sue parole – dice – ci ricordano ancora una volta la gravità del momento che stiamo vivendo, sia per la pericolosità della pandemia, che per l’emergenza sanitaria in atto. Nessuna mia raccomandazione può valere più di una testimonianza come questa. Il virus continua a circolare, colpendo in forme acute anche persone giovani e in buona salute. Vi prego, facciamo attenzione”.

Vi racconto una storia, la mia. Tutto è iniziato il 5 novembre… positiva al test rapido. Sono molto tranquilla, non mi preoccupo più di tanto, sì, avevo un po’ di tosse e mal di testa ma nulla di che, associavo tutto alla stanchezza accumulata. Venerdì 6 novembre ore 18 inizio la mia lezione su zoom, durante il riscaldamento (erano passati 2 minuti) ero in affanno, mi sentivo morire, tanto da non riuscire quasi a parlare; continuo la mia lezione (ovviamente mi sono fermata e ho guidato la lezione a voce) facendo finta di niente, ma dentro sentivo che il mio respiro era sempre più corto. Terminata la lezione, misuro la saturazione: 85; ne parlo con i miei familiari, con le amiche, con i parenti… e tutti mi hanno detto la solita frase: esagerata, è l’ansia. Ormai ogni cosa è ansia. Io però non mi sentivo agitata, anzi mi sentivo molto tranquilla. Dopo qualche ora misuro di nuovo la saturazione, sale a 88, ma ancora facevo fatica.

Sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì: la saturazione oscillava tra 85 e 93 , ogni giorno ogni tre ore un valore diverso, ma sempre basso. Da sabato a mercoledì sono rimasta in silenzio, tanto se avessi detto alle persone che ho intorno che non respiravo bene, mi avrebbero detto di nuovo che era l’ansia e io sinceramente mi sono stufata che per ogni singola cosa ti dicono che hai l’ansia. Mercoledì arriva l’esito del tampone molecolare: positivo. Sono calma, non mi agito, perché dentro di me pensavo “va be , sono sintomatica con un po’ dì affanno… passerà”. Misuro la saturazione 89; mi sentivo il fiato sempre più corto, tanto da dover sbadigliare ogni due secondi per prendere più ossigeno possibile. Giovedì: chiamo il medico, gli spiego la situazione e mi da l’ossigeno terapia; faccio un po’ di ossigeno e arrivo a 93. Mi arriva la cena, non riesco a mangiare perché ogni volta che aprivo la bocca non entrava tutto l’ossigeno di cui avevo bisogno. Dico a mia madre e al mio compagno di non sentirmi bene, chiamano il 118. Ore 11 arrivo in ospedale col 118, mi dicono “tranquilla entrerai subito che hai il Covid quindi hai la precedenza”… Credici! Ho la febbre, la tosse, il mal di testa, problemi di stomaco, saturazione bassa e affanno e rimango un’ora chiusa in ambulanza fuori al pronto soccorso.

Entro finalmente in ospedale, reparto Covid, atroce! Inizio ad avere paura; ci sono più di 15 malati Covid in un buco di stanza, tutti attaccati all’ossigeno, le finestre sono aperte, la stanza è fredda, i letti sono senza materasso (perché troppo consumati) e tutti appicciati, non ci sono coperte e tutti stavamo gelando! Non puoi alzarti, non puoi fare la pipì, non puoi bere, non puoi mangiare, perché c’è solo un’infermiera (che ho nel cuore) e da sola con più di 15 pazienti non ce la fa e non può uscire a prendere acqua o cibo. Io devo fare l’rx al torace, vicino ho tutte persone con la polmonite e sono ore che aspetto in un letto appiccicato a quello dei miei vicini, ho la mascherina che inizio a non sopportare più e il freddo che mi entrava nelle ossa! La signora vicino a me stava morendo, io dovevo fare solo una cavolo di rx ed erano ore che aspettavo… inizio ad impaurirmi e l’unica cosa che riesco a fare è scoppiare a piangere con fatica… ero disperata… non ne potevo più! Finalmente, dopo essermi fatta sentire, mi fanno l’rx…! Pensavo “ok adesso vado a casa”… NIENTE, dopo l’rx, dimenticata di nuovo da tutti in quello schifo di letto senza materasso. Passano altre ore e non si è mai visto un cazzo di medico… Mai! Mi innervosisco ancora di più , mi alzo dal letto, non me ne è fregato un cavolo di quello che dicevano, io volevo andare via e volevo delle risposte; dopo essermi fatta sentire per la seconda volta mi dicono che l’rx è ok e non ho la polmonite. Grazie al cielo….soltanto che devo stare attenta perché non mi ha preso proprio bene questo virus! Mi mandano a casa, dopo ore e ore di attese che potevo benissimo evitare, con la paura di aver contratto la polmonite in ospedale! Venerdì: sono a casa, faccio la terapia per bocca, l’ossigeno e l’eparina, ho ancora un po’ di febbre, tosse mal di testa! Io sono una ragazza di 26 anni sono super attenta, ho sempre la mascherina, ho usato sempre le giuste precauzioni, sono una sportiva e non fumo… eppure questo virus mi sta facendo passare giorni infernali! Sono stata calma e non mi sono mai agitata fino ad ora, però adesso inizio ad avere paura… mi ritrovo sola chiusa in una stanza senza vedere nessuno da giorni… e quando mi sento soffocare mi guardo intorno e non c’è nessuno ad aiutarmi, se non me stessa che devo farmi coraggio e attaccarmi l’ossigeno.

NON SOTTOVALUTATE LA SITUAZIONE, PERCHE’ NON TUTTI SONO ASINTOMATICI E VI ASSICURO CHE LA SITUAZIONE NON È COSÌ LEGGERA COME PENSATE… io più volte al giorno ho la sensazione di soffocare, ed è bruttissimo… quindi per favore, statevene a casa e cercate di uscire il meno possibile, perché anche con le giuste precauzioni non è detto che uno non se lo prenda…! Detto questo, ringrazio la mia famiglia, il mio compagno e tutti i miei cari per sostenermi anche da lontano… e soprattutto ringrazio i miei farmacisti Noemi e Fabio che mi aiutano sempre nei momenti di difficoltà!

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