Massima allerta a Belcolle per il numero sempre maggiore di pazienti Covid. Al di là dei posti letto, c’è il problema del personale, sottoposto a turni di lavoro definiti massacranti dai sindacati. E’ di ieri la notizia secondo la quale numerosi dipendenti, tra medici e infermieri, sono stati precettati per prestare servizio al pronto soccorso e agli reparti Covid, mentre oggi ne giunge un’altra: riguarda gli infermieri delle strutture periferiche (tipo Montefiascone) spediti anche loro al reparto Covid di Belcolle.
La situazione è molto delicata, e anche se finora è stata fatta passare sotto silenzio l’ondata di contagi che sta investendo tutta la provincia, la saturazione del sistema sanitario locale non depone bene per gli scenari che potrebbero delinearsi nei prossimi giorni.
Nel frattempo, la Asl ha anche avviato il reclutamento di nuovo personale. E’ di venerdì infatti un avviso aperto per acquisire “disponibilità per la costituzione di rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato per infermieri e operatori socio-sanitari”. Per candidarsi è necessario aver conseguito la laurea triennale in scienze infermieristiche o il diploma universitario di infermiere nonché l’iscrizione all’albo, mentre agli operatori socio-sanitari è richiesto il relativo titolo professionale. I rapporti di lavoro avranno una durata di sei mesi, eventualmente rinnovabili nel caso l’emergenza sanitaria dovesse perdurare.
Ma non solo. La Asl, per accelerare il reclutamento, si sta appoggiando anche alla Protezione civile. Diversi i neolaureati in scienze infermieristiche, quindi non ancora iscritti all’albo, chiamati in questi giorni per sondarne la disponibilità. Per loro apertura della partita Iva, non proprio la più allettante delle soluzioni.