“Asl e Comune hanno lasciato Viterbo completamente impreparata alla seconda ondata”.
L’Usb non ha dubbi alla luce dell’impennata di contagi, che ormai da molti giorni fa attestare a 2 l’rt (indice di trasmissione) in città.
“L’intera zona della Tuscia – dice Aurelio Neri – non è riuscita a far fronte alle emergenze che si sono determinate anche se ampiamente previste. E’ evidente, a nostro avviso, che un ruolo determinante in questa emergenza sanitaria è stato giocato dagli indiscriminati tagli operati negli anni precedenti, le chiusure dei pronto soccorso, dei presidi ospedalieri, dei laboratori analisi degli stessi, dai tagli al personale e dal mancato tour over. Medici, infermieri e tutto il personale è stato precettato, sottoposti a turni stressanti anche di 14-16 ore senza riposi e permessi, la risposta degli operatori è stata degna e superiore ad ogni logica aspettativa, ma la fatica e la stanchezza eccessive espongono, come a tutti noto, a possibili errori nel proteggere se stessi. Il più piccolo errore vuol dire, a volte, contrarre il virus con conseguenze gravissime per se e per le persone che da loro vengono assistite”.
Va bene, dunque, secondo l’Usb il potenziamento dei drive-in ma a questo dovrebbe corrispondere “anche il potenziamento del laboratorio di genetica che con il carico di lavoro attuale riesce ad ottemperare ai propri compiti soltanto in 6 o 7 giorni. Troppi per poter anche solo tentare un possibile tracciamento dei positivi”. “Prendiamo atto – sempre Neri – della recente riconferma della Donetti alla guida dell’Azienda di Viterbo, crediamo che le esperienze acquisite dalla stessa nel corso di questi anni siano utili per affrontare l’emergenza in corso, ma chiediamo alla stessa un grande atto di coraggio, perché di questo si tratta a nostro avviso, per affrontare questa inusuale situazione. Chiediamo alla Donetti di utilizzare i magri bilanci a sua disposizione per aumentare il personale sanitario, chiediamo di farlo subito perché bisogna recuperare il tempo che la politica e le istituzioni locali hanno perso in questi ultimi mesi”.
“La esortiamo dunque – conclude – a prendere tutte le misure necessarie per mettere in atto davvero questa tutela e a fare pressioni sulla Regione, insieme al sindacato, per i restanti ambiti non di sua diretta competenza.
L’Usb è in prima linea nella difesa dei lavoratori e, come già fatto in passato, invita la Asl ad aprire un tavolo di discussione e collaborare con le Organizzazioni sia per uscire dalla crisi attuale sia per cambiare passo in modo netto rispetto alle gestioni personalistiche precedenti”.
L’Usb sarà oggi al ministero della salute per portare la voce di lavoratori e utenti direttamente al Governo.