Da fanpage.it riprendiamo e pubblichiamo un articolo che fotografa la situazione di grave pericolo che esiste in provincia di Viterbo, dove il Covid corre più forte che nel resto della Regione, allineandosi addirittura con il Nord Italia. Sono ormai almeno tre settimane che si conosce questo dato, lo hanno pubblicato qualche testata locale e alcune testate nazionali. Eppure, nessuna spiegazione è finora arrivata dalle istituzioni locali. Non ha inteso fornire comunicazioni la Asl, né ha cercato di vederci chiaro il Comune di Viterbo, che anzi, negli ultimi giorni – nonostante sia proprio la città l’area più infettata della provincia – tramite il sindaco Arena ha cercato di buttare acqua sul fuoco. Qualcosa non torna. Se i media nazionali, oltre a quelli locali, denunciano una situazione di questo tipo perché le istituzioni locali non informano adeguatamente la popolazione? E la Regione, perché dall’assessorato alla sanità non sono ancora arrivate notizie su iniziative da intraprendere per fermare il dilagare dell’epidemia nella Tuscia?
L’indice Rt, l’indice di contagiosità del virus, a Roma è inferiore a quello delle altre province del Lazio. Nella Capitale e in provincia l’Rt è infatti pari a 1,18, con intervallo compreso tra 1,15 e 1,22. A Viterbo la situazione più preoccupante, con l’Rt che è a quota 1,68. Segue la provincia di Rieti, con Rt pari a 1,47.
L’indice Rt medio del Lazio a 14 giorni ha raggiunto il valore di 1,29 con un intervallo di confidenza al 95 per cento tra 0,92 e 1,59. Questi i dati pubblicati dalla Regione Lazio nell’ultima ordinanza firmata dal presidente Nicola Zingaretti lo scorso 5 novembre. Per la prima volta sono stati diffusi anche i dati delle singole province: in precedenza, infatti, era sempre stato comunicato soltanto che l’indice Rt (l’indice di trasmissibilità del virus) era in media lievemente più basso a Roma e provincia e più alto nelle altre province della regione.
In tutto il territorio è superiore a 1, la soglia di sicurezza (indice Rt sotto quota 1 significa che la curva dei contagi non è in crescita, ma in diminuzione), ma varia tra provincia e provincia: a Roma l’Rt è pari a 1,18 con intervallo compreso tra 1,15 e 1,22. Le situazioni più preoccupanti sono a Viterbo, Rt a 1,68 con intervallo tra 1,55 e 1,82, e Rieti, 1,47 con intervallo tra 1,33 e 1,61. Per fare un confronto, l’indice Rt di Milano e provincia la settimana scorsa aveva raggiunto quota 2,35, ma da qualche giorno ha cominciato a scendere ed è arrivato fino a quota 1,77 (che comunque rimane più alto anche della provincia Viterbo). Una situazione locale come quella di Viterbo, con Rt stabilmente sopra 1,5, prefigura uno scenario di tipo 4, il più grave tra quelli previsti dall’Istituto Superiore di Sanità ed è quindi a questa provincia che nei prossimi giorni bisognerà guardare con più attenzione. Diversa, invece, la situazione di Latina, dov’è stato messo in atto un mini lockdown locale circa un mese fa, una misura che sta dando i frutti sperati e la curva dei contagi, infatti, si sta ‘raffreddando’.
A Roma più casi in assoluto, ma pochi rispetto alla popolazione totale
A Roma e provincia i contagi giornalieri da coronavirus sono numericamente di più rispetto a tutte le altre zone del Lazio, ma chiaramente bisogna rapportare questi numeri alla popolazione della Città Metropolitana di Roma, oltre 4.300.000 abitanti sui circa 5.800.000 del Lazio. Negli ultimi sette giorni a Roma città sono stati registrati oltre 8mila nuovi casi (circa 1200 in media al giorno) contro gli appena 1.262 registrati in tutta la provincia di Viterbo, praticamente quanti ne sono stati diagnosticati nella Capitale in un giorno solo. La situazione si capovolge, però, prendendo in esame il tasso di incidenza, cioè quante persone si sono contagiate ogni 100mila abitanti: a Roma città negli ultimi sette giorni il tasso è di 284 casi ogni 100mila abitanti. A Viterbo, invece, il tasso è pari a 394 casi ogni 100mila abitanti.