Il tracciamento in provincia di Viterbo è completamente saltato. Se qualcuno nutriva dubbi su questo dato di fatto, la conferma l’ha ottenuta proprio dalle comunicazioni arrivate in Prefettura durante l’incontro con i 10 sindaci dei comuni più contagiati.
I cittadini in quarantena o in isolamento sono talmente tanti – è stato detto – che è diventato impossibile controllarli, così come è diventato impossibile risalire a tutti i contatti di ogni singolo positivo. Anche da qui nasce la necessità di inasprire i controlli delle forze dell’ordine. Ricordiamo che sono previste sanzioni pesantissime per chi viola la quarantena, mentre rischiano addirittura procedimenti penali gli eventuali positivi che dovessero uscire di casa.
E’ importantissimo – è stato detto durante la riunione – che tutta la popolazione rispetti le regole basilari per prevenire il contagio: mascherina, igienizzazione delle mani e distanziamento. Sulla necessità di rispettare e di far rispettare le regole, durante la riunione con i sindaci, sembra abbia insistito anche il direttore generale della Asl Daniela Donetti. La quale non ha tuttavia spiegato come mai a Viterbo la situazione è più pesante che nelle altre province del Lazio. Forse perché non si è intervenuti con la dovuta efficienza nelle scuole dove sono emersi i primi casi positivi? Andavano fatti più tamponi? Soprattutto, perché non sono state messe in quarantena classi con alunni e docenti contagiati? Perché addirittura, in molte classi, le quarantene sono state comunicate con moltissimi giorni di ritardo? E’ a queste domande che la Donetti dovrebbe finalmente dare risposte, piuttosto che appellarsi ora ai controlli più rigidi da parte delle forze dell’ordine.