Da oggi scuole dell’obbligo chiuse anche a Civita Castellana. Continuano così a salire i Comuni che hanno adottato questo provvedimento (prima c’erano stati Orte, Nepi, Montefiascone e Capranica). Ma a Viterbo, nonostante la corsa inarrestabile del contagio, in gran parte riconducibile proprio alle scuole, tutto tace. Arena prende tempo. Incurante del fatto che la situazione di Viterbo città è di gran lunga peggiore di quella dei paesi dove i primi cittadini hanno agito senza tentennamenti per non mettere a repentaglio la salute pubblica.
Luisa Ciambella torna per questo motivo a chiedere al sindaco, in quanto massima autorità sanitaria sul territorio, “cosa intende fare per tutelare la popolazione”. La consigliera comunale del Partito democratico, che sulla questione presenterà un’altra interrogazione, ricorda la pericolosità della Tuscia, inserita in fascia gialla in quanto provincia del Lazio, ma nei fatti zona rossa se si vanno a leggere i dati sulla trasmissione del contagio, come riportato da tutti i media nazionali. E’ il caso del Fatto quotidiano o di Rai 3: “Da quando sono uscite queste notizie – fa notare la consigliera – sono trascorsi ormai molti giorni, i contagi non diminuiscono, gli ospedali sono in sofferenza e servono nuovi posti letto. Perché nessuno interviene?”.
La Ciambella sottolinea in particolare la situazione fuori controllo che c’è a Viterbo città. E fa notare che è grave quello che stanno facendo la Asl e il sindaco Arena, che cercano di gettare la croce “sui medici di base e sui pediatri di libera scelta. Valutare la curva del contagio scolastico su tre giornate come fa Arena – nota – senza tenere conto nemmeno se siano stati fatti lo stesso numero di tamponi ogni giorno, non ha senso. Sappia, il sindaco, che è sua la responsabilità di agire davanti a dati certi che deve pretendere di avere. Tutti vogliamo essere in fascia gialla, ma se i nostri numeri sono diversi, è bene prendere precauzioni per salvaguardare la salute di tutti”.