E adesso la situazione in provincia di Viterbo si fa davvero complicata. Non si esclude la possibilità che la Tuscia (o quantomeno i comuni più a rischio) venga ufficialmente dichiarata zona rossa, il che comporterebbe l’applicazione di un vero e proprio lock-down, necessario per evitare che entro pochi giorni l’escalation di nuovi positivi mandi fuori uso il sistema sanitario locale. Da quello che si apprende, dopo la riunione di ieri sera in Prefettura, tutte le possibile opzioni utili a contenere il dilagare dell’epidemia sono al vaglio della Regione, che potrebbe esprimersi già nelle prossime ore.
Il prefetto dal canto suo ha chiesto di chiudere tutte le scuole: non solo le superiori, ma anche le medie. Questo perché, in base ai dati aggiornati sull’andamento dei contagi forniti dalla direzione generale della Asl, risulta che il 45% dei positivi ha un’età che va dai 10 ai 29 anni, con una prevalenza di giovani in età scolare.
“Chiaramente un provvedimento di questo genere – ha spiegato Giovanni Bruno al Corriere di Viterbo – non può che riguardare tutta la provincia, considerato anche che sono molti gli studenti dei vari paesi che frequentano le superiori nel capoluogo”. E considerato pure che in paesi come Civita Castellana e Fabrica di Roma il numero delle classi in quarantena sta salendo in modo preoccupante.
“Con l’assessore D’Amato – ha sempre dichiarato il prefetto al Corriere di Viterbo – abbiamo convenuto che non sono le scuole in se stesse un veicolo di contagio, ma gli assembramenti che si creano all’entrata e all’uscita”.