Si riaccende senza “pre-avviso”, è proprio il caso di dirlo, l’acredine tra Bolsena e Orvieto sulle sorti del Corpus Domini. A riaccendere la miccia è stata l’ultima mozione approvata dal Consiglio Comunale del Comune di Orvieto in merito al progetto “Orvieto Città del Corpus Domini” e alla costituzione di un tavolo operativo che si occupi, tra le altre cose, di “consolidare la centralità di Orvieto dal punto di vista dell’accoglienza e delle offerte culturali e turistiche in corrispondenza della più grande e importante solennità eucaristica cristiana”.
Parole e atti che hanno fatto sobbalzare la comunità di Bolsena e in prima persona il sindaco, Paolo Dottarelli: “Siamo di fronte alla solita arroganza di chi pensa solo al proprio orticello dimenticandosi, o forse facendo finta di non conoscerla, che la storia del Miracolo Eucaristico è diversa. Non mi vorrei sbagliare, ma a questi amministratori che oltre alla storia dimenticano anche cosa sia il rispetto istituzionale, ricordo che la città del Miracolo del Corpus Domini è e resta Bolsena”.
Il primo cittadino bolsenese non fa sconti, accumunando sia il disappunto istituzionale di non aver ricevuto nessuna proposta di coinvolgimento in questo progetto, sia la reazione di tanti cittadini del suo Comune che alla diffusione della notizia dell’atto votato dal Comune di Orvieto hanno non solo protestato, ma pare che intendano rivolgersi ufficialmente alle istituzioni Religiose e Civili manifestando pubblicamente il loro disappunto.
“E’ assurdo, paradossale – dice Dottarelli -. E’ difficile, se non impossibile, ragionare ad una programmazione territoriale con chi pensa a coltivare solo il proprio orticello addirittura promuovendo qualcosa che nemmeno è avvenuto nel proprio Comune. Sono basito per come l’Amministrazione Comunale di Orvieto possa aver approvato una mozione sulla promozione turistica del Corpus Domini e l’istituzione di un tavolo operativo senza aver coinvolto la città di Bolsena dove il Miracolo è avvenuto”.
“Credo che ad oggi il Comune di Bolsena non deve certo imparare nulla da quello di Orvieto in termini turistici – specifica il sindaco di Bolsena -. Mentre nell’orvietano le strutture ricettive chiudevano a Bolsena abbiamo visto nascere nuove strutture alberghiere e ricettive con numeri che dimostrano un lavoro concreto sulla promozione turistica. E mi preme altrettanto ricordare agli amici di Orvieto che la promozione turistica è un concetto che va sviluppato oltre gli effetti del Miracolo di Bolsena. Anche sulla valorizzazione e la difesa del patrimonio ambientale prendendo posizioni talvolta nette su temi delicati come quello della geotermia sul quale il comune di Bolsena è decisamente chiaro e quello di Orvieto vacilla”.
Una mancanza, a quanto pare, sulla quale Bolsena non intende passare sopra. “Gli Orvietani si dimenticano la storia – continua il sindaco Paolo Dottarelli -. Non la rispettano non solo dal punto di vista storico, ma anche da quello istituzionale, politico e culturale fingendo di non ricordarsi dove si è manifestato il Miracolo, quello che è avvenuto, e gli sviluppi che fino ad oggi hanno in qualche modo coinvolto le due città. Credo che con questo atto di arroganza sia stata tracciata una linea netta che purtroppo riporta tutti indietro nel tempo”.
“E’ assurdo e irriverente pensare di fare promozione sul tema religioso del Corpus Domini senza aver una concertazione e un dialogo con la città del Miracolo che è Bolsena”. Rincara Paolo Dottarelli che in conclusione aggiunge: “Questo atteggiamento non porta da nessuna parte, anzi rappresenta una inspiegabile mancanza di rispetto a tutta la comunità bolsenese. Non so quale atteggiamento possa assumere verso questa iniziativa la nostra rappresentanza religiosa e se è al corrente del fatto che sia stata esclusa la città di Bolsena. In un clima di colorazione si sarebbe dovuto avviare un dialogo, concertare la stesura di un atto comune e magari votare la stessa delibera nei rispettivi consigli comunali. Ma credo, a questo punto, che da parte della maggioranza dell’amministrazione comunale di Orvieto non ci sia stata la volontà di collaborare con il comune di Bolsena. Ne prendiamo atto e ci comporteremo di conseguenza”.