Didattica a distanza nelle scuole superiori per almeno il 50% degli studenti. Ci ha pensato la Regione, con l’ordinanza del presidente Zingaretti, a togliere le castagne dal fuoco ai dirigenti scolastici, ai sindaci e al presidente della Provincia. I quali, dopo settimane di discussioni, si sono ritrovati stamattina alla riunione convocata dal prefetto, per decidere eventuali nuove misure di distanziamento, con la decisione già presa da altri e quindi “liberati” dal peso di una responsabilità che non gli faceva dormire sonni tranquilli. Il primo a non nascondere la propria soddisfazione per come sono andate le cose è stato Arena: “Didattica a distanza: è quello che raccomandavo da giorni”.
Fatto sta che la riunione in Prefettura si è rivelata in questo modo più semplice del previsto: “Dall’incontro – si legge in una nota diramata dal Palazzo del Governo – è emerso che i dirigenti degli istituti scolastici sono al lavoro per una rimodulazione della didattica, che preveda un incremento della didattica digitale integrata per una quota pari al 50% degli studenti, con esclusione degli iscritti al primo anno, così come previsto dalla richiamata ordinanza regionale”.
Secondo i dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale, la popolazione scolastica dell’intera provincia di Viterbo ammonta a circa 38.500 tra alunni e studenti di ogni ordine e grado. Di questi, 13.086 sono gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Applicando la formula della didattica a distanza al 50% degli studenti delle superiori (con esclusione di quelli delle prime classi), si ridurrà la presenza giornaliera in aula di circa 5.110 studenti. La nuova organizzazione sarà resa operativa dal prossimo lunedì, 26 ottobre.
“Questa Prefettura – ancora la nota del Palazzo del Governo – ha disposto una nota con cui ha invitato le forze dell’ordine e i sindaci della provincia a rivolgere particolare attenzione, in linea con l’attività di controllo costantemente operata, al contesto scolastico e, in particolare, al rispetto da parte degli studenti, nella fascia oraria coincidente con l’uscita dalla scuola ed in prossimità della stessa, delle norme sull’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e sul divieto di assembramento”.