La Regione si aspetta, parole dell’assessore alla sanità, Alessio D’Amato, “un incremento del valore Rt nelle province, Roma sta infatti tenendo”. L’indice descrive il tasso di contagiosità e tra le zone del Lazio, ma a questo punto anche d’Italia, dove è più alto c’è proprio la provincia di Viterbo. Basti pensare che oggi, a fronte dei 543 casi accertati a Roma, nella Tuscia sono stati 99.
“Queste – ha detto l’assessore alla sanità – sono le giornate più difficili, occorre rigore e rispetto del distanziamento”.
Oggi boom di contagi, 87, anche a Rieti, ma va detto che di essi 67 hanno il link collegato al cluster della Rsa San Raffaele a Borbona, dove è in corso l’indagine epidemiologica. Complessivamente in tutto il Lazio su oltre 20 mila tamponi, si sono registrati 1.219 nuovi casi positivi, di cui come detto 543 a Roma. Inoltre, ci sono stati 16 decessi e 133 guariti.
“Il rapporto tra i tamponi e i positivi è 5,9 per cento – ha spiegato l’assessore D’Amato -. La rete ospedaliera è entrata nella settima fase, programmati a regime circa 3.000 posti riservati a Covid”. Nel dettaglio, dopo i boom di Viterbo e Rieti, si sono registrati 88 positivi nella Asl Roma 6 e si tratta di 38 casi con link familiare o contatto di un caso già noto.
Intanto, Forza Italia denuncia carenze dal punto di vista dei servizi: “Nel Lazio continuano le scene vergognose delle ambulanze ferme per ore davanti ai pronto soccorso in attesa che i pazienti vengano trattati: è l’emblema di un sistema sanitario al collasso. Oltre al calvario delle attese infinite ai drive in, i cittadini sono costretti a sopportare anche tempi lunghissimi anche per l’accesso alle cure ospedaliere. È inammissibile che in sei mesi non siano state poste in essere iniziative adeguate per una riorganizzazione della rete ospedaliera e per il potenziamento della medicina territoriale”.