No a un nuovo lockdown e per quanto riguarda i trasporti, individuati da tutti come la fonte primaria del contagio, la Regione dovrebbe utilizzare anche i bus turistici.
Così la pensa Federlazio: “Il lockdown, se dovesse ripetersi, significherebbe la catastrofe della nostra economia; si andrebbe inevitabilmente incontro ad una nuova recessione con effetti letali anche sull’occupazione. Anche nel nostro territorio si percepisce una diffusa preoccupazione tra gli operatori e si guarda al futuro con forte apprensione. Il messaggio deve essere forte ed inequivocabile: non possiamo permetterci un altro lockdown. Pure nella duplice consapevolezza che la salute è un diritto primario e che l’emergenza appare lontana dalla conclusione, non possiamo sottovalutare la salvaguardia della nostra economia, un obiettivo che deve accomunare la responsabilità di tutti. E’ una partita in cui si vince o si perde tutti, indistintamente. A tutti i costi occorre evitare nuovi interventi restrittivi di chiusura generalizzata: le conseguenze sarebbero troppo gravose, persino letali, sull’assetto economico del nostro territorio e del Paese intero”.
E ancora: “Un’ipotesi su cui mettersi subito al lavoro: le attuali criticità riscontrate nel trasporto pubblico per motivi di studio e di lavoro. Sono sotto gli occhi di tutti le immagini dei pericolosissimi assembramenti alle fermate e all’interno delle vetture, con evidente mancato rispetto delle primarie regole di prevenzione. Perché, allora, non affiancare al servizio pubblico i bus turistici degli operatori privati, un comparto tra i più colpiti dalle conseguenze della pandemia. All’interno delle rimesse esiste una parco veicoli efficiente ed inutilizzato. Metterlo a disposizione dell’utenza consentirebbe sia di agevolare il rispetto dei protocolli anti-Covid, sia la ripresa dell’attività di molte aziende del trasporto turistico, richiamando al lavoro una vasta platea di autisti oggi in cassa integrazione. Ma per questo, oltre alla volontà politica ed agli opportuni stanziamenti, occorrerebbe lo snellimento delle procedure burocratiche di acquisizione. La riduzione del numero degli utenti che quotidianamente prendono i mezzi pubblici potrebbe verificarsi solo nel caso in cui si attivasse l’alternanza in presenza degli alunni nelle classi, perché non prendere in considerazione tale eventualità? Lo stato d’animo dei nostri associati inizia ad essere inquieto.
Necessario quindi una riflessione profonda da parte del Governo e delle istituzioni regionali, manteniamo la guardia alta, si ma non dobbiamo uccidere l’economia”.