Il contagio corre in tutta la provincia, ma dilaga soprattutto a Viterbo città. Trentaquattro casi in 24 ore: quando è arrivato il bollettino della Asl, Arena proverbialmente incline a mostrare all’opinione pubblica il bicchiere mezzo pieno anche quando è vuoto, ha sgranato gli occhi e si è messo subito al telefono con il direttore generale della Asl, Daniela Donetti, che poi ha incontrato di persona, chiedendole di capire meglio cosa stesse succedendo. Da qui l’idea di chiamare tutti gli altri colleghi della provincia per decidere insieme di chiedere la didattica a distanza, necessaria, è il parere del primo cittadino di Viterbo, per evitare che i mezzi di trasporto pubblico, pochi, diventino una sorta di focolaio pericolosissimo per tutti.
A preoccupare in queste ore è anche il fatto che tra i nuovi positivi emersi in città ci siano sempre più persone scoperte contagiate dal virus a causa dei sintomi manifestati e non a seguito di tampone fattogli in quanto contatti di precedenti contagiati. Ciò significa che sta diventando difficile, in molti casi, risalire al link epidemiologico. In altro parole, non si riesce a scoprire l’origine del contagio, il che è sintomatico di una situazione che sta sfuggendo di mano. A livello provinciale, nelle ultime 24 ore su 64 nuovi positivi sono una quindicina i casi di questo tipo. Anche questa circostanza contribuisce a far salire il livello da allarme in città, dove Arena ha chiesto controlli specifici per determinati luoghi considerati particolarmente a rischio. Probabilmente lo stesso Arena sarebbe dovuto intervenire prima.