Dopo due giorni di numeri in lieve calo, i nuovi contagi di coronavirus hanno subito oggi un’altra forte impennata, schizzando dai quasi seimila di ieri ai 7332 delle ultime 24 ore.
E così le parole del virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, che ha auspicato un nuovo lockdown sotto Natale, si trasformano da pura ipotesi e vero e proprio incubo. Il bollettino di oggi parla, oltre che di settemila e più nuovi contagi, anche di 43 vittime (due in più rispetto a ieri, per un totale di 36.289) e soprattutto di 25 nuovi ricoveri in terapia intensiva (ora in tutta Italia sono 539) e di un rapporto tra positivi e tamponi effettuati (oggi ben 152 mila, nuovo record), che si impenna fino al 4,8%.).
Le regioni con un incremento maggiore dei casi giornalieri sono la Lombardia, che torna a far preoccupare con i suoi 1844 nuovi positivi, seguita da Campania (818: il governatore De Luca aveva avvisato nei giorni scorsi che a quota mille avrebbe imposto il lockdown), Veneto (657), Toscana (575), Lazio (543) e Piemonte (499). Cifre che finiscono per rivalutare quanto ha affermato stamattina a RaiNews24, vale a dire che “un lockdown a Natale è nell’ordine delle cose”, spiegando che in questo modo “si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus, e aumentare il contact tracing”.
Crisanti, che non risparmiato frecciatine al veleno contro i colleghi (come Zangrillo) che con le loro parole hanno indotto i cittadini a rilassarsi, ha detto di essere molto preoccupato “per la limitata capacità che abbiamo di bloccare la trasmissione del coronavirus sul territorio. Riusciamo a mettere in quarantena solo il 5% dei positivi”.