Si prospettano giorni neri per i pendolari della Roma Nord a causa di corse che salteranno per lo sciopero degli straordinari indetto dai sindacati di macchinisti e capitreno, a cui non va giù la decisione di Atac di pagare di meno le ore lavorate oltre il normale orario di servizio.
“Chi conosce la situazione della linea – commenta l’associazione dei pendolari Trasportiamo – è perfettamente consapevole che l’attuale esercizio si sorregge proprio sugli straordinari, divenuti consuetudine per il mancato trasferimento del personale di macchina, sempre promesso ma mai attuato. La reazione del personale, che, comunque, lo ricordiamo, non ha alcun obbligo a svolgere turni supplementari, sarebbe dovuta alla decisione dell’azienda di rimettere mano alle indennità erogate finora in virtù degli accordi sindacali sottoscritti nel 2015 secondo una tabella utilizzata da cinque anni a questa parte, sebbene rimasta sempre ufficiosa”.
L’associazione non si spiega il perché proprio oggi, in piena emergenza Covid, è stato deciso di rimettere mano a quella tabella: “Considerato il momento particolare e delicato che stiamo vivendo, segnato dalla pandemia, dove è necessario efficientare il servizio per garantire il distanziamento fisico, non riusciamo a comprende il comportamento di Atac. Il nuovo orario stava funzionando, pur tra innumerevoli difficoltà, grazie unicamente al personale, tutto resosi sempre disponibile per assicurare il prezioso servizio agli utenti che utilizzano la tratta. E allora, perché ridiscutere gli straordinari proprio adesso? E perché farlo solo sulla Roma-Viterbo, quando tale meccanismo viene applicato su tutte le restanti linee metroferroviarie?”.
“Auspichiamo pertanto – conclude l’associazione – che tutto rientri: in caso contrario saremmo i primi a promuovere un’azione legale in tutela sia dei dipendenti che dei pendolari. La Roma-Viterbo non può fermarsi per un capriccio”.