Anche la minoranza al Comune di Tuscania – Regino Brachetti, Annarita Properzi, Serenella Pallottini e Alberto Scarito – dice no al parco eolico. E presenta le proprie osservazioni alla Regione, al ministero dell’ambiente e a quello dei beni culturali.
Si legge nel testo che “non viene rispettata la tutela del paesaggio. Ogni pala crea un effetto ottico luce ed ombra causata dall’interruzione della luce che si ripercuote sul clima, sulle culture, sulle già esistenti coltivazioni di ulivi e querce secolari, sulle zone adiacenti a ripopolamento faunistico; tutti i terreni interessati al progetto hanno una profonda vocazione agricola e rurale che va a scontrarsi con questi progetti industriali. Sfigurano e modificano il paesaggio collinare in cui sono previste visto che si arriva quasi, in alcuni punti a 500 metri sopra il livello del mare, sconvolgendo la vita di tutti”.
“Chi vive nei territori – continua la minoranza – è costretto ad abbandonare case e ricoveri per il rumore e disturbi visivi, l’esposizione prolungata ad un riflesso luminoso intenso, duraturo e persistente può comportare nel tempo un danno all’apparato visivo, con conseguenze anche irreversibili. Oltre ai seri danni alla salute, ci sono quelli all’agricoltura, agli allevamenti e a tutte le possibili attività connesse e al turismo, impoverendo i terreni ed aumentandone il rischio di desertificazione e quindi senza futuro. Non si può concentrare un gran numero di aereogeneratori così evidenti in un unico territorio lato nord 21. Piansano + 10 del nuovo progetto, lato sud 9 Arlena-Tessennano + 6 del nuovo progetto; una concentrazione spropositata tale da creare il cosiddetto effetto selva. Chi ha deciso di vivere da anni in queste zone non può più convivere con questi attacchi scellerati e senza linee guida, si evidenzia quindi una esigenza di tutela per l’ambiente del paesaggio e dei tratti identitari del territorio”.
E’ bene anche valutare, sempre secondo la minoranza, “la profondità della falde acquifere perché in contrasto con quanto dichiarato in progetto. Inoltre, tante abitazioni non sono riportate sul progetto vale a dire che la distanza delle pale dalle abitazioni non è definita. Non bisogna inoltre dimenticare i danni patrimoniali di coloro residenti nelle zone interessate”.
Infine, fanno notare i quattro consiglieri, “l’interferenza visiva con i due impianti esistenti sarà inaccettabile e creerà un effetto selva nei coni visivi del centro storico e dei monumenti più importanti come San Pietro e Santa Maria a Tuscania. Sappiamo anche che gli aerogeneratori saranno visibili dal sito Unesco di Tarquinia e avranno un impatto su quasi tutto il territorio della Tuscia”.