L’ordine è di non parlare con nessuno. In particolare, con i siti Internet della città: “Bisogna evitare di finire un’altra volta sulla bocca di tutti come accaduto in estate, quando Fratelli d’Italia, per ottenere il candidato sindaco di Civita Castellana, mise Palazzo dei Priori sotto scacco minacciando di far cadere l’amministrazione”. L’ordine e questo, ma qualche notizia trapela comunque. Si apprende così che in maggioranza si è aperto un nuovo fronte di battaglia, rappresentato dalla ripartizione di fondi nel bilancio di previsione che va approvato entro il 31 di questo mese.
Sotto accusa il sindaco Arena e l’assessore Contardo, rei di aver predisposto il documento insieme alla Ragioneria senza consultarsi con nessuno. Ci sono assessori che pretendono una capacità di spesa maggiore, altri che guardano male il portafoglio dei colleghi e altri ancora che si sono messi a studiare le carte portate in giunta dal primo cittadino per verificare dove sta l’eventuale fregatura. Si racconta che i toni non siano affatto pacati e che, in sede di approvazione in Consiglio comunale, potrebbero arrivare dalla maggioranza più emendamenti di quanti non riuscirà a presentare l’opposizione.
Arena, forte del fatto che tanto a casa non ci vuole andare nessuno, fa finta che va tutto bene e ripete come fosse un mantra che il tesoretto di sette milioni di avanzo di amministrazione non si tocca perché va destinato alle opere (sistemazione delle strade in primi) che i cittadini aspettano da tempo. Vedremo se alla fine sarà così. E soprattutto vedremo quanti mesi bisognerà aspettare per questi fantomatici interventi. D’altra parte, sono “solo” due anni e mezzo che Arena dice sempre la stessa cosa senza riuscire a mantenere una, una sola, delle promesse che fa attraverso le interviste e i post che ogni mattina appiccica sulla bacheca della sua pagina Facebook.
Di sicuro, non si possono non notare le contraddizioni che proprio l’esistenza di questo presunto tesoretto fa emergere in tutta la loro drammaticità. Ossia: da un lato non si spende perché non ci sono i soldi e dall’altro invece i soldi ci sono ma non si spendono e non si sa perché. Nel frattempo tutti litigano e la città precipita sempre più in basso.