Ci sperava, ma non se l’aspettava. Luca Giampieri, 40 anni o giù di lì, è invece il nuovo sindaco di Civita Castellana direttamente eletto al primo turno. Per una manciata di voti, però: 52. Tanti gli sono bastati per evitare un ballottaggio che alla vigilia quasi tutti davano per scontato. A cominciare dal centrosinistra dove erano sicuri di celebrare al primo turno le loro primarie. Gli è andata male. E adesso dovranno porsi più di qualche domanda e darsi più di qualche risposta.
E’ andata male al candidato del Pd, Domenico Cancilla Midossi, 1622 voti. Una miseria. Avrà comunque un posto in Consiglio comunale e forse gli va bene così. Un posto tale e quale a quello di Yuri Cavalieri di Rifondazione comunista, al quale invece è andata benissimo, se si considera che ha quasi raddoppiato i consensi rispetto a un anno fa, e come quello di Maurizio Selli del Movimento 5 Stelle. Per quest’ultimo, al terzo mandato, alla faccia della fede grillina che professa la necessità di non fare della politica una professione, una disfatta peggiore di quella patita da Cancilla se si tiene conto che di voti, rispetto al 2019, ne ha persi 400.
Per le analisi ci sarà tempo nei prossimi giorni. Resta il fatto che neanche la debacle dell’amministrazione Caprioli e la pessima figura fatta dal centrodestra in un anno di (mal)governo sono riuscite far salire il gradimento di un’opposizione, che, fatti i debiti distinguo tra i singoli consiglieri, non viene percepita come credibile dall’opinione pubblica di Civita Castellana. Forse perché troppo litigiosa, rancorosa e fondamentalmente poco positiva nella percezione comune, o forse più semplicemente perché appiattita su posizione che della sinistra non hanno neanche più l’odore.
Giampieri vince con 3912 voti, frutto in gran parte dell’apporto di Fratelli d’Italia, riusciti nell’impresa di sgonfiare la Lega. Ma questo in fondo era ampiamente prevedibile. Da un punto di vista numerico, al di là delle percentuali, e siccome i numeri assoluti un valore ce l’hanno anche quando in politica si cerca di sottrarglielo, va anche detto che il nuovo sindaco ha ottenuto un terzo dei voti degli aventi diritto, comportando ciò (ma è un ragionamento che vale per la maggior parte dei sindaci d’Italia) che, al netto dell’affluenza, non rappresenta affatto la metà dell’elettorato e men che meno la metà + 1 della popolazione, che a Civita Castellana è di quasi 16 mila abitanti.
Che sindaco sarà Giampieri lo scopriremo solo vivendo. Presumibilmente, da un punto di vista politico, essendosi la destra civitonica (variamente collocata prima nella Lega e ora in FdI) ripulita dai protagonismi della scorsa consiliatura e di nuovo sotto l’autorevole guida della famiglia Giampieri, non assisteremo stavolta alle liti dell’ultimo anno. Discorso diverso quello che va fatto sul piano amministrativo: infatti, se da un lato il Comune ereditato dal giovane sindaco è pieno di problemi annosi di difficile risoluzione, dall’altro non basta certo solo un buon pedigree per avere carattere, idee e capacità, che in questo caso, come sempre accade, andranno valutate sul campo, non essendoci peraltro, a parte l’esempio del padre, un termine di paragone con esperienze passate.