Dal consigliere provinciale Fabio Valentini riceviamo e pubblichiamo
Non si cercano soluzioni ponendo falsi problemi e tantomeno gettando fumo sulla democrazia e sulla rappresentanza dei territori nelle istituzioni.
E’ come partire per un viaggio di 500 km con il carburante già in riserva e poi, quando si rimane in panne, prenderla con la mancanza di benzinai per qualche chilometro, ecco, se si vuole fare un percorso in tranquillità servono le basi, il carburante nel serbatoio prima di partire in questo caso. Questo referendum mi fa pensare a questo esempio, se ci sono dei problemi amministrativi ed istituzionali, non vanno risolti creandone altri, appoggiandosi tra le varie cose ad un risparmio irrilevante che deriverebbe dalla riduzione dei parlamentari. Il controprezzo di tale riduzione, senza la modifica dell’attuale assetto normativo, sarebbe la lesione della rappresentanza democratica dei vari territori. La cosa che più mi dispiace e che mi convince ancor di più a votare no è il tappeto di antipolitica su cui poggia questo appuntamento del 20 e 21 settembre, un tappeto che non ha
portato e non porterà nulla di buono al nostro paese, se non atteggiamenti di distacco dalle istituzioni e dal voler migliorare la nostra Nazione. Capisco che alcuni atteggiamenti, verificatisi nel tempo, abbiano demotivato molti
cittadini nel credere nelle istituzioni, ma non è alimentando odio verso la politica che ci porterà nella direzione del miglioramento. Quando si vogliono modificare assetti importanti, come quello parlamentare in questo caso, non si può partire dalla fine con un taglio “tanto per”, ma è necessaria
una riforma che garantisca libertà e democrazia. Per tornare all’esempio iniziale, si possono mettere più stazioni di rifornimento, ma se si parte col rosso probabilmente si resterà a piedi lo stesso.
Fabio Valentini (capogruppo di “Per i beni comuni” in Provincia)