Centinaia di aspiranti docenti in fila per ore sotto il sole in barba a qualsiasi regola anti-assembramento. E’ accaduto oggi all’istituto Leonardo da Vinci, scelto dal Provveditorato come sede per le convocazioni, su base provinciale, degli iscritti nelle gps, le nuove graduatorie di seconda fascia, istituite quest’anno dal Miur, all’interno delle quali è confluita quella che tradizionalmente era la terza fascia.
Come sia potuta accadere una cosa del genere non si sa. Di certo, sullo sfondo c’è la disorganizzazione generale indotta da un ministero che, a fronte della riforma voluta a tutti i costi dalla ministra Azzolina, non è riuscito a muoversi per tempo. Ma appaiono ugualmente evidenti anche le mancanze dell’ufficio provinciale, che, a quanto pare, a fronte di un certo quantitativo (limitato) di posti per ogni materia, ha convocato un numero esageratamente più alto di aspiranti. Forse ciò è avvenuto per paura di non riuscire a coprire nelle giornata odierna tutte le cattedre a causa delle sempre possibili rinunce dei meglio piazzati o forse perché si è agito con un po’ di superficialità. Nulla avrebbe vietato che, se fossero rimasti posti scoperti, altre convocazioni sarebbero potute avvenire domani o sabato o lunedì. Ma niente: tutti convocati e chi se ne frega degli assembramenti e dei disagi per persone costrette a spostarsi da ogni angolo della provincia. Tanto la colpa, devono essersi detti, sarà sempre e comunque della Azzolina.
Fatto sta che quanto accaduto oggi ha veramente dell’incredibile.