Confermata per il 14 settembre l’apertura dell’anno scolastico nel Lazio. A fugare ogni dubbio è stata la Regione durante una riunione, stamattina, con oltre settanta sindaci di tutte e 5 le province. “La scuola – ha detto l’assessore Claudio Di Berardino – ha bisogno di certezze di fronte alla doppia esigenza di rimettere al centro il tema della formazione e della socialità dei ragazzi e per rispondere alle esigenze avanzate dalle famiglie”.
A chiedere il rinvio dell’apertura delle scuole era stata nei giorni scorsi l’Anci regionale, che aveva avanzato la proposta di rinviare il suono della campanella all’ultima settimana del mese. E stamattina, 8 settembre, durante l’incontro in videoconferenza (durato oltre 6 ore) tra i sindaci e Di Berardino i primi hanno insistito fino all’ultimo per ottenere lo spostamento con argomentazioni varie: dai ritardi da parte del Miur nelle chiamate dei docenti alla mancanza ancora di spazi idonei in molti istituti. Non c’è stato nulla da fare.
“In questi mesi e settimane – ha detto l’assessore – abbiamo svolto un importante lavoro per aprire l’anno scolastico in sicurezza, sia lavorando in sede locale con l’Ufficio scolastico regionale, con Upi, Anci e con i sindaci e i dirigenti scolastici e l’Area metropolitana, adottando come Regione Lazio scelte importanti su sanità e trasporti in favore delle scuole, sia in sede di Conferenza Stato-Regioni definendo opportune linee guida sulla riapertura. Va dato atto a tutte le istituzioni, da quelle scolastiche, ai Comuni, alle Province e all’Area metropolitana, del grande lavoro fatto per la ricerca degli spazi che dovrà continuare in queste ore per garantire la formazione in presenza e ridurre al minimo la didattica a distanza anche per le superiori”.
“Per queste ragioni – ha specificato l’assessore – riteniamo che il 14 settembre debba essere il giorno del suono della campanella. Ora c’è bisogno che il ministero dell’istruzione e l’Ufficio scolastico regionale provvedano in ogni modo a garantire l’assegnazione dei supplenti alle scuole in concomitanza con la riapertura. Così come rivolgiamo la richiesta di accelerare la consegna di arredi e banchi scolastici. Resta ferma l’autonomia dei sindaci e delle singole amministrazioni comunali in base ai propri compiti e funzioni così come resta fermo che le singole istituzioni scolastiche possono valutare in sede locale, a fronte di problematiche emergenti o non risolte, deroghe o decisioni più opportune in merito alla data di inizio dell’anno scolastico. La Regione, come fatto in questo periodo, continuerà a seguire e a partecipare agli incontri per accompagnare e definire soluzioni nell’ambito delle proprie competenze sul tema del riavvio dell’anno scolastico e inoltre sta valutando la possibilità di dare un sostegno sul tema delle sanificazioni attraverso un contributo ai Comuni”.