La coltivazione intensive delle nocciole arriva alla Mostra del cinema di Venezia grazie a un docu-film girato dalla regista fiorentina Alice Rohrwacher e dall’artista francese Jr. Il documentario parla della condizione e delle preoccupazioni dei piccoli agricoltori dell’Alfina (al confine tra la provincia di Viterbo, l’Orvietano e il Senese, che temono che l’introduzione della nocciolicoltura possa mettere a repentaglio, oltre che le colture tradizionali, anche e soprattutto l’ambiente.
Nel docu-film, che si intitola Omelia contadina, parlano gli stessi agricoltori, ripresi dalla Rohrwachered nei mesi scorsi. La regista – che ha all’attivo il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 2014 per il film Le meraviglie e il premio per la miglior sceneggiatura sempre al Festival di Cannes per il film Lazzaro felice nel 2018 – già nei mesi scorsi era intervenuta più volte per difendere l’Alfina dalla nocciolicoltura intensiva sulle pagine dei giornali nazionali.
Il corto dura 9 minuti. “Vogliamo scongiurare – ha detto l’autrice presentando il suo lavoro a Venezia, dove è intervenuta anche la Banda di Castel Giorgio – la scomparsa della civiltà contadina”. “Un giorno – ha spiegato – mentre con degli amici guardavamo il paesaggio segnato da file ininterrotte di noccioli ci siamo detti che sembrava un cimitero. Dunque, se è un cimitero dobbiamo celebrare un funerale. Ma che sia un funerale pieno di vita. Così è nato il progetto di Omelia contadina“.
Bagnato dalla pioggia – quasi ad amplificare l’atmosfera mortifera – il red carpet, al Lido, con la Compagnia de La Panatella – per l’occasione vestita di nero ed allargata alla collaborazione degli amici di diverse bande del territorio come quelle di Orvieto, Castel Giorgio e Castel Viscardo – che ha riproposto dal vivo l’esecuzione della “Marcia Funebre” riportata in luce attingendo all’archivio della tradizione.