Si chiama Tuscia Incantata e, come spiegano i promotori (un’associazione satellite del movimento di Chiara Frontini Viterbo 2020), si tratta di una sorta di progetto in progress avente la finalità di promuovere a fini turistici l’immagine della provincia di Viterbo in Italia e nel mondo. Come funzioni tutto il meccanismo non s’è ancora capito e probabilmente non lo sanno neanche loro. Si sa, per il momento, che hanno aderito una decina di Comuni (tra cui Celleno, Vitorchiano, Sipicciano e Bagnoregio: la zona interna della Teverina, cioè) e che tra le ultime attività presentate c’è la stampa di una serie di carte da gioco rappresentanti personaggi storici locali (tipo la Caterinaccia e Pannega), che però non si comprende, proprio perché locali, come possano veicolare il territorio oltre i confini della Tuscia.
Il progetto, secondo indiscrezioni, dovrebbe campare di finanziamenti pubblici, soprattutto europei. Ed è qui che casca l’asino. Nel senso che, se così fosse, ci si troverebbe di fronte, fatte le debite proporzioni, ad una sorta di Caffeina, dove Tuscia Incantata starebbe a Viterbo 2020 come Caffeina stava a Viva Viterbo e Filippo Rossi.
Insomma, anche la Frontini, che di lavoro fa la consulente di progetti europei, si è messa a fare impresa facendo leva sull’attività politica come fece e fa Filippo Rossi?