Dopo l’ultima trovata di Vittorio Sgarbi, che, probabilmente più per conquistare l’ennesima ribalta che altro, ha firmato l’ordinanza che vieta l’uso della mascherina a Sutri, i consiglieri comunali del gruppo misto Matteo Amori, Nunzia Casini, Ferdinando Maggini e Alessio Vittori lavorano per le dimissioni contestuali della maggioranza degli eletti al fine di far cadere l’amministrazione. In una lettera – appello chiedono l’adesione all’iniziativa di Filadelfio Cordiali, Dina Goddi, Barbara Pancino e Roberto Zocchi. L’iniziativa giunge dopo le polemiche suscitate in tutta Italia dalla presa di posizione del sindaco e dall’incontro che lo stesso ha avuto con il ministro dell’interno Luciana Lamorgese, al termine del quale ha annunciato una sorta di (tardiva) retromarcia. Da notare che lo stesso Sgarbi nei giorni scorsi aveva trascinato nella polemica anche i rappresentanti del clero locale dopo la presa di posizione del vice parroco che aveva stigmatizzato il suo comportamento.
“Non è più tollerabile questo tipo di propaganda a discapito di un’intera comunità. Ci dissociamo – dicono – dal pensiero del ‘purché se ne parli a tutti i costi’. I cittadini di Sutri sono umiliati, derisi e strumentalizzati per il futile ed irresponsabile ‘divertimento’ di qualcuno. E’ vergognoso tirare in ballo, in questa danza oscena di deliri, anche il parroco e il vice parroco del nostro paese… addirittura Dio. Diciamo basta all’utilizzo del nome dell’antichissima città come luogo in cui può essere permesso di tutto a seconda delle volontà del primo cittadino. Siamo stanchi di questo modo di non amministrare, di fare politica e di questo sindaco che non è un valore aggiunto. Siamo sutrini e responsabili politici del nostro paese, garanti della serenità per i nostri concittadini e come tali proponiamo ai consiglieri comunali Cordiali, Goddi, Pancino e Zocchi di presentare insieme a noi dimissioni congiunte ultra dimidium. E’ l’unica soluzione politica e morale per interrompere il mandato del sindaco Sgarbi e ridare all’antichissima città e ai suoi abitanti la giusta dignità e la doverosa tranquillità sociale. Servono coraggio e responsabilità per mettere fine a questo scempio politico e serve farlo tutti insieme”.