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Home » Politica » Sgarbi contro il parroco. L’ultima provocazione di un uomo che per sopravvivere deve spararle sempre più grosse

Sgarbi contro il parroco. L’ultima provocazione di un uomo che per sopravvivere deve spararle sempre più grosse

30 Agosto 2020

Nella spasmodica corsa a spararle sempre più grosse per mantenersi vivo ed alimentare il core business della sua attività professionale, rappresentato dall’esposizione mediatica da cui dipendono ospitate e cachet, Sgarbi non guarda più in faccia a nessuno. Neanche alla Chiesa.

Il tema è quello delle mascherine, che, secondo il sindaco di Sutri, non vanno più portate. Per questo motivo, ha firmato un’ordinanza, evidentemente provocatoria, che vieta a chi va in giro nel suo comune di proteggersi bocca e naso per difendersi dal virus. Il Covid infatti, secondo Sgarbi, che non è un medico né un esperto di microbiologia, non sarebbe più pericoloso.

Da dove gli derivi tanta convinzione non è dato saperlo, mentre si sa invece benissimo che cavalcando un argomento così caldo il noto critico d’arte punta a restare sulle prime pagine dei giornali. Una provocazione, come detto. L’ennesima, in barba stavolta al dolore di tante famiglie che per causa del Covid hanno visto morire i propri cari.

Un fatto, questo, che non è sfuggito al parroco di Sutri, Miguel Zambrano: “Si resta sconcertati da queste iniziative – ha detto, intervistato da Adnkronos-. Questo virus sta facendo tanti morti nel mondo, servirebbe più unità in questo momento e invece abbiamo queste autorità. La gente sa benissimo che se sta in un parco o comunque all’aria aperta, della mascherina può fare a meno. Purtroppo abbiamo questo genere di autorità, sono i ‘padroni di casa’ ma la gente non ha bisogno di minacce, sa quel che deve fare. Ci dovrebbe essere più cura per i cittadini, dispiace per il pensiero del sindaco. Anzi, si resta sconcertati. Serve grande pazienza con queste autorità…”.

Il problema è che il parroco, intervenendo, ha fatto esattamente il gioco di Sgarbi, a cui non è parso vero infilarsi in una nuova polemica, stavolta appunto contro il sacerdote: “Nessuna minaccia. Pensavo – è stata la replica di Sgarbi – che don Miguel fosse un uomo spiritoso; ma evidentemente non sa leggere. E non conosce i dati: non ci sono più morti, nessuno fra i bambini. Lui ha dubitato di Dio, non facendo le messe. E ha ancora paura. Un tempo gli uomini della Chiesa stavano fra i malati, durante la peste. Don Miguel è stato in casa. Eppure, proprio io ho chiesto al vescovo di non mandarlo via da Sutri. Lo invito a leggere bene l’ordinanza e a valutare che la multa è un paradosso. Io ho solo dato istruzioni per un uso corretto, non fanatico, della mascherina. Quando incontrerà, come padre Hamel, un terrorista islamico mascherato, in chiesa, capirà. Serve grande pazienza con questi preti”.

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