Da Bengasi Battisti riceviamo e pubblichiamo
Il degrado di Viterbo rappresenta la conseguenza più visibile e dolorosa di una idea prevalente di città al servizio degli interessi partitocratici. Degrado testimoniato dalle erbacce, dallo stato di abbandono di aree comuni, dalle strade e dalle piazze che da luoghi di relazioni si sono oggi per lo più trasformate in veloci e anonime vie di comunicazione. La città quale luogo di bellezze, di memorie, di saperi condivisi, di beni comuni, di innovazione e prospettive future che interagisce con i suoi abitanti sembra non esistere. Le bellezze monumentali non riescono più a stupire, le emozioni sono sommerse dalla visione del degrado.
La città, la mia città, la nostra città a cui manca la cura appare priva di colori perché la politica tranne rare e visibili eccezioni che hanno a cuore il bene comune, distratta dai conflitti e dal consociativismo acrobatico, ha rinunciato al suo principale compito di custode dell’abitato e dell’abitare. Le donne e gli uomini a cui è stata affidata la città hanno, e devono avere e sentire, come priorità la cura. Quella cura che è necessaria a restituire l’antica bellezza, che poi è la stessa capace di suscitare emozioni e attrarre persone.
Dunque, Viterbo come nostra città e nostro capoluogo, seguendo e rispettando anche e soprattutto i principi e i valori della Costituzione, chiede alla politica di essere al suo servizio perché solo così si servono con disciplina e onore i cittadini, orgogliosi di sentirsi comunità. Una comunità consapevole, entusiasta e aperta al domani.
Bengasi Battisti (lista “Per i beni comuni”)