Alla Asl di Viterbo discriminati i lavoratori a cui, per motivi di salute o familiari, sono stati riconosciuti i benefici della legge 104. La denuncia arriva dal segretario nazionale della Confael, Fabio Barzellotti (nella foto).
“Risulta – scrive Barzellotti in una nota – che questi dipendenti siano sistematicamente discriminati. Il primo punto che vogliamo mettere in evidenza è il pagamento del premio di produttività liquidato nel mese di luglio: molti quelli che lo hanno visto decurtato per le assenze derivate dai permessi 104. La motivazione di tale decurtazione ci è stato spiegato che trova fondamento in un accordo che l’azienda ha fatto con la delegazione trattante (tranne Confael). Tale accordo prevede che, al fine della decurtazione, siano conteggiate tutte le assenze tranne quelle derivati dai permessi sindacali. E’ veramente difficile da credere che la delegazione trattante si sia dimenticata di includere le assenze per legge 104, ma non si sia dimenticata delle proprie”.
“Il secondo punto ancora più sconcertante – prosegue – è che dal 1° di agosto l’azienda ha sospeso il frazionamento dei permessi della legge 104, senza che nessuna organizzazione sindacale presente nella delegazione trattante abbia fatto alcun tipo di contestazione. E’ sconcertante che le persone che usufruiscono dei permessi della legge 104 siano cosi bersagliati dalla Asl di Viterbo, che, oltre a ‘punirli’, riducendogli il budget, gli nega anche i diritti acquisiti dalla legge. Sconcertante che tutto questo avvenga sotto gli occhi della delegazione trattante. Tale situazione è veramente vergognosa”.