La sintesi perfetta di una classe politica sempre più senza né capo né coda, fatta qui a Viterbo di principianti allo sbaraglio solo protesi a salvaguardare i loro piccoli interessi di bottega, è impersonificata dal gruppo consiliare di Forza Civica. Giacomo Barelli e Fabrizio Purchiaroni, due campioni di coerenza. Talmente coerenti che giovedì sera, quando si è trattato di votare la sospensione della seduta, chiesta per non discutere la questione piscina, uno (Barelli) ha sposato la proposta di Lega e Fondazione di rimandare tutto a dopo la verifica, l’altro (Purchiaroni) si è schierato invece con Forza Italia e Fratelli d’Italia. Meno male che costituiscono un gruppo. E meno male che sono solo in due.
La coerenza, per l’appunto. Davvero “encomiabile” quella di Purchiaroni, che prima stava in maggioranza, poi se n’è uscito quando qualcuno (Bianchini) gli ha sussurrato all’orecchio una possibile incompatibilità e infine ha rivotato con gli amici-nemici di sempre: Giulio Marini & C. Meglio poi non parlare di Barelli, a proposito del quale basta solo dire una cosa: essendo la moglie, che fa l’assessore a Vasanello, pronta a passare con la Lega (così sembrerebbe), anch’egli sarà tentato prima o poi dalle sirene della destra? Lui d’altra parte è un soggetto potenzialmente a rischio dato che lavora con Caffeina alle dipendenze di un direttore artistico di destra, che però è contro la destra e infatti riceve finanziamenti dalla sinistra. Roba da non credere, ma purtroppo è tutto vero.
La coerenza infine è anche quella stampata sulla faccia di Giulio Marini. Che riconsegna la delega all’ambiente in Comune, ma si tiene quella (identica) in Provincia. Geniale, se non fosse tutto tanto, tanto paraculo. Ma purtroppo questa è la politica viterbese. Un mercato rionale frequentato da cavallari e bovari (con tutto il rispetto che si deve a queste categorie) di rodei di serie Z sempre alla ricerca di una sella su cui posizionare il culo.