“Servono interventi urgenti, in ottemperanza alla deliberazione del 19 maggio 2020 n. 276 della giunta regionale del Lazio, affinché le popolazioni di Caprarola e Ronciglione siano adeguatamente rifornite di acqua potabile valorizzando sistemi alternativi alla captazione delle acque dal lago di Vico”.
Lo scrivono i Medici per l’ambiente (Antonella Litta) in una lettera-denuncia inviata a ministro della salute, ministro dell’ambiente, prefetto, sindaci di Caprarola e Ronciglione, presidente della Regione, direttore generale dell’Arpa, assessori alla sanità e all’ambiente della Regione, presidente e assessore all’ambiente della Provincia, responsabili dell’Ato 1, direttore generale e direttore sanitario della Asl e garante del servizio idrico integrato. Inoltre, interessati anche il commissario europeo all’ambiente, i vertici dell’Istituto superiore di sanità, l’Ordine dei medici, le commissione parlamentari ambiente, igiene e sanità e affari sociali, e il presidente del Tribunale.
“La grave situazione di degrado della qualità delle acque del lago di Vico e l’inefficacia dei sistemi di potabilizzazione dei due comuni – si legge nella missiva – già attestata in un Memorandum redatto nel 2009 dalla Asl, continua ad essere sottolineata costantemente dall’Istituto superiore di sanità e trova riscontro nella reiterazione delle ordinanze di non potabilità”. Ma soprattutto ora è intervenuta la “deliberazione del 19 maggio 2020 n. 276 della giunta regionale” secondo la quale “tali acque possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e solo dopo opportuno trattamento”.
Ciò detto “l’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo chiede alle competenti istituzioni, in ossequio alle vigenti normative nazionali e internazionali in tema di diritto alla salute ed accesso all’acqua potabile, di intervenire per l’abbandono della captazione delle acque dal lago di Vico e il rifornimento di acqua potabile per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione valorizzando sistemi alternativi”.
Questa nuova iniziativa dei Medici per l’ambiente giunge dopo i recenti tentativi andati a vuoto di sensibilizzare le autorità locali. Emblematica in questo senso una presa di posizione di Eugenio Stelliferi di Caprarola, secondo il quale non ci sarebbe nessun motivo di abbandonare la captazione delle acque del lago.