“Bollette pazze” da parte di Talete a migliaia di famiglie. Si moltiplicano le segnalazioni.
Sulla vicenda, che sta creando non poco malcontento in tutta la provincia, prende posizione il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi, il quale, pur non volendo “entrare nel merito dei calcoli”, nota che “c’è evidentemente un metodo di applicazione delle tariffe e di gestione dei pagamenti che non favorisce un buon rapporto con l’utente. Mi limito a constatare – dice – che altri operatori di altri servizi (gas, elettricità, ecc.) non provocano tali livelli di malcontento”.
“Poi – aggiunge – c’è un altro problema, ancora più grave, anzi inaccettabile, cioè il fatto che ai cittadini non si dia una risposta per eventuali contestazioni. Il servizio che offriamo come Comune (e che non ci competerebbe) è disconnesso dal mese di aprile. Ai numeri verdi nessuno dà una risposta e l’unica possibilità che viene data all’utente è quella di scrivere una mail, allegando bollette e letture. In qualche caso ci dicono che neanche queste ricevono risposta. Senza considerare che non tutte le persone sono in grado di farlo e si discrimina così una buona parte di popolazione”.
L’emergenza Covid, secondo il sindaco aquesiano, “non può giustificare un simile comportamento. A questo si aggiunge una situazione degli acquedotti in cui i guasti sono sempre più frequenti e su cui non si vede un minimo di manutenzione preventiva. Questo, oltre a creare enormi disagi ai cittadini, può mettere in crisi alcuni servizi pubblici essenziali, come quelli sanitari.
Sul nostro territorio la situazione, così com’è, non è più sostenibile”.