I creditori di Caffeina scrivono a Zingaretti. La lettera è firmata da Audiotime, Babel Agency, Boni Federico, Buscella Giandomenico, Cappello Emanuela, Cataudella Marco, Cocilovo Eduardo, Conte Leonardo, Cornacchia Marco, Corrias Laura, Cose&Sogni, Ealab sas di Bettini Sara & C., Eatech, Fantaworld, F.S.A. Costruzioni, Gargiulo Carlotta, Giacomazzi Davide, Giannisi Laura, Grazini Alessandro, Grazini Sheila, Il Nostrano, La Gambina Giandomenico, Landolfi Sabrina, Lazzareschi Belloni Arianna, Lupi Eleonora, Morandi Erica, Officine Cianchi, Palazzini Pietro, Perelli Stefano, Petretti Tiziano, Piermartini Gabriella, Rapuano Carmine, Spada Valeria, Stand & Stand Allestimenti, Terni Stefano e Vincenti Rossella.
“Chi si pregia di scrivere è un gruppo di creditori dell’universo Caffeina i quali, a mezzo della presente, vengono a richiamare la Vostra attenzione circa i propri diritti gravemente lesi dalle inadempienze contrattuali della suddetta realtà. Specifichiamo, per correttezza e a scanso di equivoci, che la presente è una lettera aperta la cui diffusione sarà affidata a vari canali di informazione al fine di tutelare i nostri interessi e altresì stimolare l’opinione pubblica sui seguenti punti che di seguito andremo ad esporVi.
Nel corso degli anni, al fine di realizzare i vari progetti che l’hanno vista
impegnata, Caffeina si è avvalsa della professionalità di imprese e collaboratori, gran parte dei quali sprovvisti di accordi e contratti sottoscritti. I firmatari di questa lettera sono solo una piccola parte di tutte le aziende, liberi professionisti ed ex-dipendenti che, pur avendo lavorato con onestà e serietà, si sono ritrovati a non riscuotere la controprestazione economica e senza nemmeno ricevere, al contempo, alcuna contestazione per i lavori svolti. Al momento una stima parziale del credito da noi avanzato ammonta a € 444.370,57. Si precisa a tal proposito che l’elenco dei nominativi sottoscriventi è destinato a salire essendo in corso iniziative volte a raggruppare ulteriori creditori insoddisfatti.
Entrando nello specifico, siamo a dichiarare che, a fronte dei primi solleciti intervenuti come diretta conseguenza dei mancati pagamenti, alcuni di noi hanno ricevuto proposte di piani di rientro che, tuttavia, non sono mai stati
rispettati. I responsabili di Caffeina si sono, inoltre, resi irreperibili, non
rispondendo né ai legali né alle sollecitazioni fatte direttamente o tramite
raccomandate. La ricaduta sulle nostre aziende è stata, com’è facile immaginare, pesante: siamo stati costretti a faticare per onorare gli impegni presi con dipendenti, fornitori e banche, alcuni di noi rischiando di dover licenziare dei collaboratori e vedendo addirittura messa a rischio la propria attività.
Caffeina è un sistema che, nel corso di quattordici anni, ha messo in piedi
tante realtà parallele. Dalla Fondazione Caffeina Cultura Onlus, si passa alla
costituzione di Spazio Eventi srl (inizialmente Unipersonale – collegata alla
Fondazione – poi con cessione delle quote sociali – tra Fondazione al 50% e
un’altra società al 50%), alla creazione del Circolo Cittadino di Viterbo (sede
della Fondazione Caffeina e parte integrante nelle attività), all’apertura del
Palazzo Caffeina (sede del Teatro e della Libreria), alla costituzione, per la
gestione delle stagioni teatrali, dell’Associazione Compagnia del Teatro (la cui presidente e rappresentante legale è tuttora una strettissima collaboratrice della Fondazione Caffeina), fino alla creazione del Caffeina Group srl (la cui compagine sociale è composta dal Gruppo Carramusa srl, dal Sig. Carlo Rovelli – ex Presidente di Fondazione Caffeina – e Sig.ra Raucci Luciana (madre dell’avvocato Giacomo Barelli, legale di Fondazione Caffeina e braccio destro di Filippo Rossi).
Dietro a tutte queste situazioni, c’è solamente un marchio: Caffeina! Che
nel corso degli anni, mercé accordi poi disattesi con le tante ditte erogatrici di servizi e sulle spalle dei tanti collaboratori non pagati o pagati soltanto in parte, ha saputo costruire una visibilità e una rilevanza importante, tanto da essere speso in moltissime iniziative culturali all’interno della Regione. Lo smembramento e l’intreccio di tutte queste realtà, porta alla difficoltà,
per tutti noi creditori, di trovare sbocchi legali per recuperare le nostre
spettanze. Sono queste ragioni che ci spingono ad avanzare presso di Voi alcune riserve per come si è sviluppato l’iter di affidamento della gestione del festival Caffeina 2020, presso il complesso monumentale del Castello di Santa Severa, alla Caffeina Group srl. Innanzitutto il modo formalmente discutibile che ha portato una società, la Caffeina Group srl, a responsabilità limitata e non quindi un’Associazione, a partecipare a un bando presentando il curriculum di Fondazione Caffeina; al dato inequivocabile che, per detto bando e gli eventi che ne susseguono, la stessa
si fregi del logo storico Caffeina, legittimo per la Fondazione ma non per Caffeina Group srl; alla conseguenza diretta che l’assegnazione del bando generi un contributo che andrà poi erogato alla Caffeina Group srl, assegnataria, e non direttamente alla Fondazione Caffeina, fornitrice del logo.
Tutta questa serie di passaggi generano il sospetto possa trattarsi di una
manovra finalizzata all’impedimento ad esercitare il diritto di rivalsa sull’incasso del suddetto bando da parte di tutti i creditori di Fondazione Caffeina. Ci uniamo quindi all’interrogazione della Consigliera della Regione Lazio, Sig.ra Chiara Colosimo che chiede espressamente le motivazioni con le quali si è scelto, per l’organizzazione del festival, la Caffeina Group srl che usa, a non si sa quale titolo, il logo e il curriculum della Fondazione Caffeina, che è ben nota per la sua precarietà economica e per la sua posizione debitoria, ma che al contempo, continua a partecipare a bandi di gare senza alcun guadagno, a quanto pare. Per concludere, certi di un positivo riscontro, forti dell’auspicio che questa nostra comunicazione non cada nel vuoto e che invogli, al contrario, a dare voce a tutte le posizioni creditizie di tutti gli aventi diritto, restiamo a disposizione per
illustrare personalmente le nostre situazioni e fornire ulteriori chiarimenti.
Distinti saluti”.