In questi giorni a Vasanello domina il dibattito sulla costruzione del nuovo marciapiede che costeggerà il lato di Castello Orsini che affaccia su piazza della Repubblica e piazza Vittorio Veneto. Un’opera che ha attirato l’attenzione di tutti, visto che il Castello Orsini è il simbolo del paese.
La scelta di “fasciare” il castello, costruito in età medievale, con una bordatura in travertino bianco, materiale che si associa tradizionalmente ad altri periodi storici, è per tanti vasanellesi molto difficile da comprendere. A livello estetico, è evidente anche a un occhio poco esperto che l’accostamento tra le due costruzioni contrasta. Possibile non ci fosse materiale meno impattante e più assimilabile esteticamente alle pareti del castello?
“L’intervento – denuncia la minoranza – è stato approvato nel maggio del 2019, nella riservatezza di una riunione di giunta di sole quattro persone: il sindaco Porri e gli assessori Stefanucci, Tranfa e Creta. Dominga Martines, come spesso le succede, era invece assente. Se poi qualche cittadino volesse informarsi oltre, scoprirebbe che il progetto completo elaborato dagli uffici tecnici non si limiterà affatto al Castello Orsini, ma riguarderà l’intera piazza della Repubblica e Vittorio Veneto, con una serie di interventi invasivi che, siamo pronti a scommetterci, saranno sventolati nella prossima campagna elettorale come scelte condivise”.
“Ognuno di questi interventi – sempre la minoranza – è stato già deciso in giunta, nella solita camera caritatis con cui questa amministrazione agisce, contraddicendo ogni singola parola degli sbandierati slogan elettorali di un coinvolgimento di tutti i vasanellesi, opposizioni consiliari incluse, che alla prova dei fatti non c’è mai stato. E’ per questo che denunciamo sia il rischio concreto che l’attuale intervento al castello possa deturpare il patrimonio artistico e culturale della nostra comunità, sia il solito difetto di partecipazione popolare. Un’assemblea pubblica sarebbe stata doverosa”.