Civita Castellana tra le città italiane dove in un anno si è registrato il maggior consumo di suolo: nel 2019, 43.6 ettari in più rispetto all’anno precedente.
Il dato è contenuto nell’ultimo rapporto Ispra Snpa presentato a Roma, all’interno della cui classifica la città delle ceramiche si piazza al quarto posto dopo Roma (+183,4 ettari), Cagliarti (+58 ettari) e Catania (+48 ettari).
A livello provinciale il consumo di suolo, sempre nel 2019, è stato pari a più 50.4 ettari. La maggior parte dei quali appunto a Civita Castellana, dato che l’incremento registrato negli altri comuni è piuttosto irrisorio: Montalto di Castro (+1,51), Nepi (+0.74), Fabrica di Roma (+0.72), Celleno (+0.54), Capranica (+0.53). A Sutri registrato addirittura un decremento: -0.07 ettari.
Il consumo di suolo è un dato importante per capire quanto, a livello ambientale, i nuovi insediamenti produttivi (in questo caso soprattutto il fotovoltaico) vanno a compromettere l’ambiente naturale. La gravità della situazione nel nostro Paese è dimostrata dal fatto che nell’ultimo anno il consumo di suolo è stato pari a 57.5 km quadrati in più.
Nel Lazio, grazie al dato di Civita Castellana, la Tuscia viene subito dopo la provincia di Roma (+183.4 ettari), distanziando di molto Rieti (+27.9 ettari), Latina (+17.9) e Frosinone, (+8.7).
In altri termini, cresce più il cemento che la popolazione.