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Home » Politica » Un Comune senza capo né coda

Un Comune senza capo né coda

14 Luglio 2020

Se non esistessero bisognerebbe inventarli. Gli attuali inquilini di Palazzo dei Priori sono di coccio. Inconcludenti e pasticcioni. Goffi, arruffoni e impreparati. A loro discolpa va però detto che la macchina comunale non li aiuta. I dirigenti, parliamo di loro. Ce ne sono alcuni che i problemi li creano e non li risolvono. E sembra lo facciano apposta.

Altamente significativo il caso della delibera per la gestione della piscina, che Arena vuole affidare senza bando di gara alla Federazione italiana nuoto. Se ne parla da mesi, ma siamo ancora al punto di partenza. In questa sede non ci interessa neanche esprimere una valutazione sull’opportunità o meno di concederla a un soggetto esterno senza bando. Ci piace invece mettere in evidenza tutte le mancanza tecniche incredibilmente compiute finora.

Vediamole. Come si ricorderà – punto uno del ragionamento – per l’affidamento senza gara bisogna cambiare il regolamento degli impianti sportivi. Cosa che in effetti è stata fatta, solo che, mistero, si sono dimenticati di modificare la parte di esso più importante: quella che vincola gli impianti sportivi che hanno potenziali ricadute economiche positive sulle casse del Comune proprio ad un bando di gara. In altri termini, hanno fatto una modifica senza rendersi conto che non andava ad incidere sulla piscina. Da qui il tempo perso le scorse settimane, le commissioni convocate e riconvocate con sperpero di denaro pubblico rappresentato dai gettoni di presenza che vanno comunque pagati.

Punto due: preso atto che il regolamento andava cambiato un’altra volta, la settimana scorsa la relativa delibera arriva in commissione (congiunta I e IV). Qualcuno, cioè gli uffici, però si sbaglia a fare le convocazioni: in aula compare un consigliere, la Cepparotti, che non fa parte né della prima né della quarta commissione. Lei però all’appello si dichiara presente, mantiene il numero legale e la delibera viene liquidata. Oggi in Consiglio salta fuori però che hanno scherzato: quella votazione non vale proprio perché la riunione della I e IV commissione era viziata da questo piccolo particolare rappresentato dalla presenza della rappresentante leghista. Risultato: le due commissioni in seduta congiunte vanno riconvocate, dopodiché la deliberà potrà tornare in Consiglio comunale. Altro tempo perso, altri gettoni di presenza pagati.

Domanda: che modo è, questo, di amministrare? Ci sono o ci fanno?

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