Dal Corriere di Viterbo, riprendiamo e pubblichiamo l’intervista a Luisa Ciambella, capopgruppo Pd in Consiglio Comunale a Viterbo
L’ultimo pasticciaccio è stata la delibera sul Museo Civico per un accordo con il Dipartimento di Scienze Agroalimentari dell’Unitus volto a fornire al Comune un direttore e un conservatore. Proposta dall’assessore De Carolis è stata stoppata dal segretario comunale in quanto si verrebbe a configurare una intermediazione di lavoro vietata dalla legge. Ma di passi falsi La giunta Arena nelle ultime settimane ne ha fatti un bel po’: dall’appalto-ponte dei rifiuti, non ancora firmato dalla Viterbo Ambiente, all’affidamento della piscina comunale alla Federnuoto.
La capogruppo dem Luisa Ciambella li mette in fila, ad iniziare proprio da quello sul Museo “Chissà perché bisogna sempre sdoppiare le figure professionali”, dice la consigliera comunale, sottolineando come “se si fa una convenzione, si paga l’ateneo, altrimenti si potrebbe trattare di intermediazione di lavoro. Mi auguro che, come accaduto a ottobre dell’anno scorso con la delibera con cui avrebbero voluto affidare il Museo ad un soggetto privato esterno, tornino subito sui loro passi”.
Sulla questione dell’appalto-ponte, la consigliera dem chiama in causa invece il “delegato all’ambiente della giunta di destra del Comune” Giulio Marini, che però è anche il “delegato all’ambiente nella giunta di sinistra in Provincia: “Marini ci spiega la difficoltà di sottoscrivere un appalto-ponte sostanzialmente sullo stesso capitolato esistente partorito dalla sua amministrazione e scopre oggi le criticità irrisolte. La procedura è stata completata a gennaio, siamo a metà luglio e parliamo ancora di verifiche degli altri partecipanti”. Secondo Ciambella, nel suo duplice ruolo in Comune e in Provincia, Marini è anche un po’ simbolo di un nuovo “terribile virus” che affligge la Tuscia: “Il consociativellum 2020 per la gestione del potere. Questo virus, però -aggiunge – il Comune di Viterbo non se lo può permettere”.
Per quanto riguarda la gestione della piscina, “si continua a nuotare nel caos più totale come ormai denunciano anche alcuni consiglieri di maggioranza”. E poi la scuola: “Si avvicina la riapertura con l’obbligo inderogabile della sicurezza per i bambini, i dirigenti scolastici sono stati lasciati soli e il censimento degli spazi comunali da adibire a classi da me proposto votato all’unanimità è rimasto lettera morta”, rimarca la capogruppo dem, paventando inoltre, sul fronte dell’edilizia e dell’urbanistica, la perdita delle opportunità aperte dall’ecobonus al 110% e dalla rigenerazione urbana.
E ancora: “Non si realizza neppure il piano per individuare il massimo del 3% del territorio comunale in cui poter realizzare il fotovoltaico, in assenza del quale a Viterbo si proseguirà con il far west dei progetti”. Infine la questione Talete, di cui Palazzo dei Priori è il maggiore azionista: “La situazione non è più sostenibile” perché “i cittadini hanno solo aumenti continui in bolletta” a fronte “di una gestione totalmente inefficiente del servizio”, Per uscire dal pantano, la Ciambella propone un’unica soluzione: abbandonare le logiche consociative finalizzate solo a gestire il potere per rilanciare invece “un nuovo centrosinistra aperto che resista alle tentazioni di fare da stampella alla maggioranza”.
“I tempi per costruire un’opposizione seria, una Viterbo del bene comune, sono maturi”, conclude l’ex vicesindaca, lanciando un appello “a tutti i movimenti, le forze sociali, civiche, sindacali, politiche, di opposizione e a tutti i moderati e riformisti per costruire un progetto trasparente e alternativo alla destra”.