Scandaloso, ha detto Alfonso Antoniozzi intervistato da un sito web cittadino, che a luglio il Comune non abbia ancora organizzato uno straccio di cartellone di eventi estivi. Scandaloso che non abbia detto se ci sarà la festa di Santa Rosa e che l’assessore Marco De Carolis (Fratelli d’Italia) ogni volta che viene “interrogato” sull’argomento faccia finta di non capire né sentire. Come è scandaloso che il settore sia stato affidato a uno, che, senza esperienza nel campo, non è stato neanche eletto dal popolo sovrano. Come ricorderete, De Carolis è stato nominato assessore esterno.
E’ tutto un po’ scandaloso quello che succede in Comune da due anni a questa parte. Dove una maggioranza, eletta per grazia ricevuta, si comporta come se rappresentasse davvero la città, facendo finta di non sapere che l’hanno votata meno di un viterbese su quattro.
Sembra ormai certo che questa amministrazione, anche in fatto di eventi e cultura, passerà alla storia come la peggiore di tutti i tempi. Capace di battere, e ce ne vuole, quella di Marini (a proposito anche lì alla cultura c’era un fratello d’Italia), contro la quale un’estate si mobilitarono tutte le associazioni della città mettendo in scena il funerale della cultura.
Adesso diranno che è colpa del Covid. Ma perché l’anno scorso andò meglio? Fu patto passare come grande evento un concerto di Cristicchi, bravo, ma pur sempre roba vista e rivista negli anni precedenti in altri comuni della provincia. E allora, grande evento di che? Un evento come tanti, punto. Basta giocare con le parole. Basta essere carenti anche nel linguaggio. Basta usare vocaboli al posto di altri, confidando nella comunicazione social per dare a vedere una realtà che non esiste. Come se i cittadini avessero tutti l’anello al naso.
Il Covid, dicevamo. La colpa sarà del Covid. E anche se in parte può essere pur vero, infastidisce, come ha notato Antoniozzi, la spocchia di quattro amici al bar che pensano di essere detentori del sapere. Infastidisce il cambiare continuamente le carte in tavola, il mistificare i fatti e in modo particolare sono indigesti tutti quegli annunci a cui puntualmente non seguono atti concreti. Sono tre mesi che parlano degli eventi dell’estate: faremo, diremo, organizzeremo, ma poi eccoci qua. Niente di niente. Il vuoto assoluto degno di una città qualunque rappresentata da un uomo qualunque.