Il simbolo delle Brigate Rosse compare nella notte agli ingressi della sede della Lega di Tarquinia, presso l’ufficio politico del sindaco Alessandro Giulivi e presso la nuova sede del Carroccio a Viterbo.
Nella cittadina tirrenica, sono stati imbrattati i cartelli all’ingresso degli uffici di via XX Settembre e via Umberto I. Oltre alla stella a cinque punte all’interno di un cerchio, compare la firma Gsp.
Sempre a Tarquinia l’episodio si è verificato alle 2,41 di questa mattina, come testimoniano le telecamere che hanno ripreso un giovane con una bomboletta spray dirigersi verso i cartelli. Le immagini delle telecamere sono state acquisite dalla Digos, che, da quanto si è appreso, ha aperto un’indagine.
“Le minacce di chi imbratta la nostre sedi con la stella a cinque punte, come successo nella notte a Tarquinia e Viterbo – commenta la Lega – non ci spaventano e non ci fermeranno. All’odio rispondiamo col lavoro e col sorriso, ma al governo e in particolare al Viminale chiedo: è normale che il primo partito italiano, che guida l’opposizione, subisca attacchi, aggressioni e minacce quotidiane nel silenzio e nell’indifferenza generale?”.