Dati sorprendenti quelli di cui ha dato notizia stamattina il Corriere di Viterbo con la pubblicazione di uno studio del Sole 24 Ore – realizzato incrociando i numeri raccolti a livello continentale per lo European Data Journalism Network con i dati Istat aggiornati al 17 maggio – sulla mortalità in provincia di Viterbo durante la fase dell’emergenza.
Mortalità crollata del 9,6% rispetto alla media degli anni precedenti. Il Covid-19 stando a questi dati non ha dunque inciso sulla mortalità nella Tuscia. “Il calo percentuale dei decessi nella nostra provincia – scrive il Corriere di Viterbo – è tra i più alti in Italia e addirittura in Europa”. Tutto il contrario di quello che è accaduto in provincia di Bergamo, dove “i decessi sono cresciuti del 147,3%, in provincia di Cremona del 119,1, a Milano del 39,7, a Torino del 13,9”.
A livello europeo, in Svezia, una delle nazioni dove sono state applicate pochissime restrizioni, il dato più alto è quello di Stoccolma dove l’aumento dei decessi è stato del 70% più alto rispetto alla media degli anni scorsi. Il dato della provincia di Viterbo si allinea invece a quello di nazioni poco colpite dal virus come l’Islanda (-11,9), la Norvegia o la Bulgaria.
“Già i dati Istat di aprile – sempre il Corriere di Viterbo – avevano messo parzialmente in evidenza questo andamento negativo della mortalità in provincia di Viterbo: nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 aprile in 31 comuni su 60 i decessi erano stati 485, 45 in meno rispetto ai 530 dello scorso anno”.