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Home » Tempo Libero » “UmbriamEATing”, interpretare l’Umbria in cucina

“UmbriamEATing”, interpretare l’Umbria in cucina

4 Luglio 2020

Valorizzazione delle produzioni umbre, rete di filiera, qualità, sostenibilità, formazione. Questi gli obiettivi di UmbriamEATing, associazione tra i ristoratori umbri che ha colto l’occasione della chiusura causa Covid-19 per guardare dentro e fuori la propria attività e serrare le fila della ristorazione umbra. A guidarla Paolo Trippini, chef del ristorante di famiglia a Civitella del Lago.

“L’associazione è nata su iniziativa di colleghi/amici – dice Paolo Trippini – Luigi Cimino, Alessandro Lestini, Federico Russo e Stefano Sorbini; il nostro obiettivo primario è la tutela e la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari umbre. Cercheremo di mettere in rete e far crescere in maniera coesa tutto il comparto, in modo tale da innalzare il livello di consapevolezza in tutta la regione. Sarà poi sviluppato un confronto propositivo con i produttori, per sviluppare sinergie di comunità, utili a far uscire un messaggio netto, chiaro ed uniforme e presentare al meglio la ristorazione umbra”.

“Vogliamo creare un circuito, tra ristorazione e fornitori, – spiega Paolo Trippini, Presidente di UmbriamEATing – nel rispetto delle caratteristiche di proposta, del posizionamento del ristorante e della clientela alla quale ci rivolgiamo. In tutti, dalla trattoria al ristorante gourmet, l’Umbria deve dare il meglio di sé stessa. Per questo stiamo lavorando al rispetto della filiera di produzione, coinvolgendo fornitori appassionati e disponibili, tra i più rappresentavi della nostra terra, che sappiano unire qualità e sostenibilità, che possano condividere con noi un progetto che consentirà di crescere a tutti, magari creando un vero marchio distintivo creando un marchio, che possa dare visibilità ad una vero e proprio ‘pensiero umbro’ nella ristorazione. L’Umbria dev’essere una maniera di pensare, non solo un prodotto da usare”.

Obiettivo primario sarà la formazione, sia verso le nuove leve, rivolgendo l’attezione agli studenti degli Istituti alberghieri, ma anche verso l’esistente, cuochi ed addetti alla sala, questo alla luce di un’analisi obiettiva sullo stato dell’arte.

“La formazione è fondamentale e da questo punto di vista il nostro progetto è ambizioso – spiega Paolo Trippini – organizzeremo lezioni e seminari per diffondere la conoscenza dei nostri prodotti, il loro utilizzo in cucina, la loro presentazione in sala. E faremo questo anche con noi stessi, con i nostri collaboratori; questo lungo periodo di stop forzato, ci ha consentito di riflettere e guardar bene la nostra capacità di proposta ai clienti.

Non bisogna mai fermarsi, l’aggiornamento è fondamentale e dev’essere costante. Noi guardiamo l’Umbria, perché sono i nostri clienti che ce lo chiedono e dobbiamo affinare e diffondere la conoscenza dei nostri prodotti, le loro caratteristiche, le tecniche di valorizzazione nei diversi livelli di cucina, da quella classica, popolare, legata alla tradizione di casa, a quella innovativa, che quelle tradizioni le interpreta anche con qualche spinta trasgressiva. Dovremo dare valore all’essere umbri anche in questo”.

Tra le iniziative, la condivisione del progeIo ‘Umbrex’, moneta di scambio che si sta applicando in varie regioni italiane – la prima è stata la Sardegna – cui sono collegati numerosi servizi che ogni associato avrà a disposizione.

Per ulteriori informazioni:
338.1127363 – umbriamea8ng@gmail.it

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