L’Associazione medici per l’ambiente torna a ribadire “la necessità dell’abbandono immediato della captazione delle acque dal lago di Vico e il rifornimento di acqua potabile alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione con sistemi alternativi, nell’immediato anche mediante autobotti”.
“Si richiama di nuovo – dicono i responsabili viterbesi dell’associazione – anche l’urgenza di interventi per la tutela e il ripristino delle caratteristiche
dell’ecosistema del lago che prevedano una netta riduzione delle attività agricole intensive di monocoltura che utilizzano fertilizzanti chimici e pesticidi in favore di pratiche agrobiologiche, rispettose dell’ambiente, dell’ecosistema lacustre, della qualità delle sue acque e della salute di tutti a cominciare da quella degli agricoltori e delle loro famiglie”.
Questa nuova presa di posizione giunge alla luce della Deliberazione 276 del 19 maggio della Giunta regionale, con la quale si riconosce ufficialmente il degrado delle acque del lago di Vico per la produzione di acqua potabile. Acque che pertanto, parole della Regione, “possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e solo dopo opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità, fermo restando il rispetto delle indicazioni relative alla proliferazione algale”.
La Regione, per l’adozione di questa delibera, si è basata su campionamenti eseguiti dall’Arpa a Ronciglione-Casilino e a Caprarola-Santa Lucia.