In Consiglio comunale scena muta di Giovanni Arena sulle interrogazioni presentate dal capogruppo del Pd, Luisa Ciambella, relativamente a Talete. “E che ne so io…”, ha risposto, aggiungendo subito dopo che “se ne occupa Marini che è delegato per le partecipate. Vedrà lui di verificare come stanno le cose…”.
Due le notizie che emergono dai monosillabi del primo cittadino: la prima è che Arena non sa cosa rispondere alle interrogazioni: non conosce, dice, i temi di cui si parla; la seconda è che – e nessuno lo sapeva – Marini, dopo la delega all’ambiente, ha anche quella a Talete. Configurandosi in questo modo come il vero anello di congiunzione tra il Comune e la Provincia, o meglio tra la destra e la sinistra alleate. Il grande inciucio ha il suo esecutore sul campo.
Ricordiamo che sono tre le interrogazioni presentate dalla Ciambella sul tema Talete: una sull’affidamento dei lavori senza gara, l’altra sulle spese per i depuratori (pure queste sostenute per la gran parte senza bandi) e la terza sugli affidamenti degli incarichi professionali. Arena è stato interrogato dalla consigliera comunale in qualità di azionista di maggioranza. Ma non solo: dal momento che il sindaco è anche il presidente del Comitato sul controllo analogo su quello che accade in Talete è obbligato per legge a vigilare.
Due domandine sorgono allora spontanee: nel momento in cui sostiene di non sapere rispondere alle interrogazioni ammette implicitamente di non aver esercitato il suo ruolo? Se così fosse, si rende conto della gravità della situazione?