Sono una ventina i progetti per impianti fotovoltaici che, dopo la decisione del Consiglio dei ministri di bocciare quelli di Pian di Vico a Tuscania e di Campomorto a Montalto, potrebbero essere rimessi seriamente in discussione. Tutto è partito dal ministero dei beni culturali e del turismo, che ha voluto ribadire con questa azione l’importanza della tutela del paesaggio in chiave di sviluppo economico. Concetto che calza a pennello per la Tuscia, una terra di grandi potenzialità che non merita stravolgimenti che sicuramente arrecherebbero gravi ricadute in fatto di attrazione per i potenziali visitatori.
Ora esultano le associazioni ambientaliste, tra cui il Gruppo di intervento giuridico, attivo da anni nella Maremma viterbese, che forse neanche si aspettavano un pronunciamento in tempi così brevi da parte del Governo. E’ infatti solo di qualche mese fa il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dalla Sovrintendenza contro l’autorizzazione regionale a costruire appunto a Pian di Vico e Campomorto. Pronunciamento che dichiarò inammissibile il ricorso medesimo. Ma in realtà non fu una sconfitta: si tratto semplicemente dell’affermazione di un principio importantissimo, secondo il quale la presidenza del Consiglio ha un potere in questa materia maggiore di quello della Regione, la cui valutazione di impatto ambientale non produce effetti fino alla pronuncia definitiva del Governo.
Contro il parere del Consiglio dei ministri è possibile fare ricorso al Tar e al Consiglio di Stato, questo è vero, ma si tratterebbe di un percorso complicato e tutto in salita.
“Sulla realizzazione dell’impianto fotovoltaico autorizzato dalla Regione – commenta il M5S di Tuscania – avevamo già espresso forti dubbi con una interrogazione a prima firma della nostra consigliera Silvia Blasi.
Ieri la notizia che il Consiglio dei Ministri ha deliberato di accogliere l’opposizione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali contro il provvedimento della Regione Lazio che ha dato l’avallo a questo eco-mostro, ci dice che eravamo sulla strada giusta”.
“Il settore agricolo nel viterbese ha un’importanza primaria -continuano i 5S- lo testimonia il fatto che nell’ultimo decennio, a differenza delle altre province del Lazio, c’è stato un aumento considerevole di posti di lavoro con ricadute positive su tutto il tessuto imprenditoriale ed economico della zona. Al tempo stesso non risulta preponderante la richiesta di energia, così come indicano i dati secondo i quali l’intera provincia si posiziona al penultimo posto nel Lazio per consumi energetici”.
“Non possiamo permettere che il suolo agricolo continui a subire le rovine dell’urbanizzazione, tanto più a fronte di una non reale necessità che giustifichi la creazione di tali obbrobri ambientali -afferma Miriam Vitangeli del M5S Tuscania. Ci auguriamo che l’atto del Consiglio dei Ministri produca quanto prima i suoi effetti. Il progetto era passato in sordina al punto che fummo noi, del movimento di Tuscania, a scoprire e ad informare i proprietari coinvolti negli espropri. Ne facemmo una battaglia anche in campagna elettorale. Non potevamo infatti permettere che il nostro territorio continuasse a subire deturpazioni ambientali”.