L’operazione di riapertura dei musei e dei luoghi della cultura statali di Roma e del Lazio prosegue senza soste: ieri è toccato al Museo Nazionale Etrusco di Rocca Albornoz a Viterbo, al Pantheon e al Vittoriano. Oggi toccherà al Museo Archeologico G. Carettoni e Area Archeologica di Casinum a Cassino; seguiranno a breve (il 18) il Sito Unesco di Cerveteri e Tarquinia, il Museo Archeologico Nazionale e Area Archeologica di Sperlonga, il Museo Archeologico di Vulci a Canino, Palazzo Venezia a Roma, il Comprensorio archeologico e Antiquarium di Minturnae a Minturno, Villa Lante a Bagnaia e Palazzo Altieri a Oriolo Romano. Questi musei dipendono dalla Direzione Regionale Musei Lazio e dalla Direzione Musei Statali della Città di Roma, l’una e l’altra dirette da Edith Gabrielli. Dal 31 marzo 2020 le due Direzioni gestiscono 46 fra musei, aree archeologiche e luoghi di cultura di Roma e del Lazio. Fino all’8 marzo 2020 questo complesso insieme ha giocato un ruolo di notevole importanza nella cultura e nel turismo della regione, in virtù dei suoi circa 14 milioni di visitatori annui, per un incasso lordo di bigliettazione pari a 14 milioni di euro. L’operazione di riapertura ha avuto inizio il 19 maggio scorso con il Museo Archeologico Nazionale e Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina e il Palazzo Farnese a Caprarola, seguiti il 4 giugno dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma. Alla base vi è stata l’idea di testare nel concreto le procedure di rientro del pubblico in linea con le normative di sicurezza e i principi di sperimentazione, gradualità e sostenibilità indicati dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, queste procedure sono state verificate con estrema cura per tutelare quanti lavorano all’interno dei musei, del pubblico e delle opere. La fase di sperimentazione ha dato risultati confortanti. La riapertura dei siti di Palestrina, Caprarola e di Castel Sant’Angelo si è svolta con ordine rigoroso e nel pieno rispetto dei principi di sicurezza che l’avevano ispirata. Essa ha inoltre messo in luce una notevole richiesta per questi siti: il 31 maggio 560 visitatori hanno scelto Caprarola, domenica 7 giugno circa 400 il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo. La riapertura dei musei e dei luoghi della cultura statali di Roma e del Lazio soddisfa perciò una domanda espressa sia a livello accademico-scientifico, sia dal grande pubblico, sia infine dal territorio, che li interpreta come un simbolo della propria identità culturale.