Brutte notizie per centinaia e centinaia di famiglie che aspettavano l’arrivo del 15 giugno (come stabilito dal Governo) per far frequentare ai figli i campi estivi, sui quali a Viterbo invece brancolano tutti nel buio, amministrazione comunale e parrocchie.
Tutto nasce, a detta della giunta Arena, da una direttiva impartita ai Comuni dalla Asl, in base alla quale quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, queste attività dovrebbero svolgersi secondo le rigide norme che regolano il funzionamento delle strutture socio sanitarie, seguendo cioè protocolli di sicurezza molto difficili e onerosi da realizzare. A detta dell’assessore Antonella Sberna, che sull’argomento ha riferito in Consiglio comunale, alla Cittadella si sarebbero però sbagliati, facendo confusione tra centri estivi e centri diurni per minori: “Come se una attività ludica – ha spiegato – fosse paragonabile a un servizio socio assistenziale di carattere riabilitativo”.
Fatto sta che, se non interverranno correttivi, con queste norme i campi non partiranno e allo stesso modo non si svolgeranno i Grest delle parrocchie. Dove a complicare la situazione si aggiunge anche l’impossibilità di trovare animatori maggiorenni, dal momento che, in base alle nuove linee guida, questo compito non può più essere affidato, come accaduto fino ad ora, a ragazzi sotto i 18 anni.
Facendosi scudo della direttiva della Asl, il Comune in ogni caso finora ha fatto poco o nulla su questo fronte e così, vuoi un po’ per l’inerzia dell’amministrazione, vuoi per le norme anti-Covid, i ragazzi rischiano davvero di trascorrere un’estate senza momenti importanti di svago, socialità e apprendimento. Dal canto suo, la Sberna ha anche spiegato che con la Asl sono in corso delle riunioni per cercare di trovare una soluzione: “Spero in un dialogo serio tra le istituzioni per uscirne fuori”. Staremo a vedere. Ha poi aggiunto che sui Grest sarebbero in corso incontri con alcune associazioni per organizzare in ogni caso attività all’interno delle parrocchie.
Secondo Luisa Ciambella altrove i campi estivi sono stati già programmati in base alle linee guida della Regione e quindi la questione, al di là delle chiacchiere, va risolta al più presto. Asl e Comune si mettano d’accordo il prima possibile.