Durante l’ultimo Consiglio provinciale si è ancora di più rafforzato il patto tra il Pd panunziano e la destra. Prova ne è che il consuntivo presentato dal presidente Nocchi è stato approvato proprio con i voti della destra. Ha destato polemiche, in questo quadro, la posizione del consigliere di “Per i beni comuni”, che invece ha votato contro. Sulla vicenda intervengono lo stesso Valentini e Bengasi Battisti.
La libertà del dissenso e della disapprovazione rispetto a politiche non condivise rappresenta uno dei fondamenti della democrazia.
“Per i beni comuni” ha presentato proposte per rafforzare l’idea di una Provincia solidale, autorevole, capace di tutelare salute, ambiente e bellezze dei luoghi. Ha chiesto posizioni chiare sulla gestione della Talete e sull’affermazione dell’acqua pubblica. Ha chiesto di contrastare le aggressioni ambientali che rischiano di compromettere irreversibilmente il futuro del nostro territorio. Alle richieste di discutere sui temi di interesse collettivo, come forza ed espressione politica provinciale, abbiamo ottenuto solo silenzi e critiche da parte di un presidente blindato da una insolita maggioranza, dove destra e una certa sinistra gestiscono il potere rinunciando a costruire una idea di Provincia fondata su diritti, lavoro e salute. Il voto del consigliere Valentini, pur essendo numericamente poco significativo, ha destato esagerate e incomprensibili reazioni da parte della colossale e trasversale maggioranza nel tentativo di eliminare anche le più flebili e elementari forme di dissenso. La democrazia prevede il dissenso e tra le possibilità di esprimerlo c’è il voto contrario al rendiconto 2019.
Fabio Valentini, consigliere provinciale “Per i beni comuni”
Bengasi Battisti, coordinatore provinciale “Per i beni comuni”
