Sono state pubblicate dalla Regione le linee guida per la riapertura dei centri estivi a partire dal 15 giugno. Si tratta di un provvedimento atteso da migliaia di famiglie.
Le indicazioni si applicano per la realizzazione di attività ludico-ricreative per i bambini di età superiore ai 3 anni e gli adolescenti con la presenza di operatori addetti alla loro conduzione. Possono essere utilizzati per l’accoglienza gli spazi per l’infanzia delle scuole o di altri ambienti similari (ludoteche, centri per famiglie, oratori) oppure parchi o altri contesti similari (outdoor education) in coerenza con quanto stabilito dal governo. Le linee guida prevedono di predisporre per genitori, bambini e personale una adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare; va sottoscritto inoltre un accordo tra l’ente gestore, il personale e i genitori coinvolti per il rispetto delle regole di gestione dei servizi finalizzate al contrasto della diffusione del virus; va quindi garantita una zona di accoglienza oltre la quale non sarà consentito l’accesso a genitori e accompagnatori.
Inoltre, tra le misure previste la possibilità di organizzare i centri estivi su turni per evitare assembramenti e la rilevazione quotidiana della temperatura corporea per tutti gli operatori, bambini, genitori o accompagnatori. Il rapporto tra personale e minori è di 1 a 5 per bambini da 3 a 5 anni, di 1 a 7 per bambini da 6 a 11 anni e di 1 a 10 per ragazzi da 12 a 17 anni. La mascherina di protezione delle vie aeree deve essere utilizzata da tutto il personale e dai bambini e ragazzi sopra i 6 anni di età. Vanno messi a disposizione idonei dispenser di soluzione idroalcolica per la frequente igiene delle mani in tutti gli ambienti, in particolare nei punti di ingresso e di uscita. I giochi dovranno essere ad utilizzo esclusivo di un singolo gruppo, salvo disinfezione prima dello scambio.
“I bambini e gli adolescenti – spiega la Regione – hanno risentito maggiormente delle limitazioni alla mobilità e alla socialità nel periodo di lockdown. Considerato un indice di contagiosità in progressivo decremento, si intende ora assicurare a loro e alle rispettive famiglie servizi inclusivi di educazione, socialità e accoglienza.