“La nuova zona a traffico limitato, in funzione nel fine settimana dalle 10.30 alle 6 del mattino successivo, non si tocca”, avevo detto Arena quattro giorni fa, presentando l’iniziativa alla città. “Si parte subito, non c’è tempo da perdere”. Le proteste di alcuni ristoratori e baristi? “Si renderanno conto che va bene pure a loro“, aveva risposto. La posizione critica assunta dal consigliere comunale della Lega Vittorio Galati? “Mi viene da sorridere“, aveva specificato.
E infatti. Gli veniva talmente da sorridere che è stato costretto a rimandare il provvedimento di un mese. Se ne riparlerà il primo luglio. E così mentre lui sorride la gente ride. Se la sono suonata e cantata tutta da soli anche stavolta a Palazzo dei Priori, nel mutismo della sinistra, dei Cinque Stelle e del solito Barelli, stranamente muti. Risultato: il centrodestra governa e allo stesso tempo sta all’opposizione di se stesso complici tutti gli altri che fanno le comparse per ritagliarsi il loro orticello. Non c’è da aggiungere altro.
“Apprezziamo il buonsenso del Comune – commenta intanto Andrea De Simone di Confartigianato – che si è dimostrato disponibile e attento alle esigenze dei ristoratori del centro, rinviando di qualche settimana l’entrata in vigore del nuovo orario della ztl nella parte storica della città”. “Siamo tutti assolutamente a favore di un centro storico chiuso alle auto e aperto alla movida e alla circolazione delle persone a piedi – chiarisce -. Lo sono anche le nostre imprese. Ma in questo immediato periodo di riapertura post Covid, dopo mesi di saracinesche abbassate, crediamo sia giusto dare agli esercizi che si trovano nell’area della ztl del centro storico la possibilità di lavorare senza ulteriori limitazioni”. “In un incontro con il Comune di qualche giorno fa, Confartigianato aveva proposto di valutare lo slittamento di qualche giorno della chiusura del centro alle automobili, anche e soprattutto in virtù delle esigenze di chi fa somministrazione da asporto. Ringraziamo l’amministrazione per la sensibilità mostrata in questa difficile fase di riavvio – conclude -, sia per quanto riguarda la ztl, sia per la velocità con cui si è data agli esercenti viterbesi la possibilità di occupare il suolo pubblico con tavoli all’aperto. Riteniamo che il primo luglio possa essere una data condivisibile per chiudere il centro alle auto, scelta che sosteniamo e da cui non si deve tornare indietro”.