Sciame sismico ancora in evoluzione nell’altopiano dell’Alfina. Tra il pomeriggio di domenica 24 maggio e le prime ore della giornata di odierna, lunedì 25 maggio, i sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato altre otto lievi scosse di terremoto tutte concentrate nel comune umbro di Castel Giorgio.
Tre di queste hanno superato magnitudo 2. Domenica sera alle 22.40 una scossa di magnitudo 2.2 a 10 chilometri di profondità è stata localizzata nella zona de La Pineta. All’1.32 di oggi un’altra scossa di magnitudo 2.1, sempre a 10 km di profondità, è stata segnalata in zona MontAlfina, dove alle 6.54 è stata avvertita un’altra attività sismica con magnitudo 2.0.
L’area dello sciame sismico rimane sempre circoscritta nel confine tra Umbria e Lazio nell’incrocio tra i comuni di Castel Giorgio, Bolsena e San Lorenzo Nuovo. Dall’inizio del mese di maggio ormai il numero delle attività sismiche segnalate dall’INGV sfiora i 100 terremoti.
Sulla vicenda, nei giorni scorsi, dalle colonne del Corriere di Viterbo è intervenuto, a titolo personale, il primo ricercatore dell’INGV, il professor Giuseppe Mastrolorenzo specificando che “In generale queste crisi sismiche si concludono senza grosse conseguenze, ma occasionalmente può verificarsi l’evento estremo che, dati la modesta profondità ipocentrale e anche il patrimonio edilizio, potrebbe produrre gravi danni con effetti anche superiori al IX grado Mercalli”.